Ieri il governo ha bocciato il nome di Angelo Guglielmi per la guida della Rai, rinfocolando lo scontro sulle sorti della tv pubblica e scatenando la reazione del secgratario del Pd Dario Franceschini. Guglielmi era infatti una candidatura venuta dai rappresentanti dell’opposizione, che comincia a essere sospettosa riguardo ai ripetuti ‘niet’ di Palazzo Chigi sui nomi da lei proposti: “ Non vorrei ci fosse il disegno di controllare anche la televisione pubblica attraverso la maggioranza – ha detto il Franceschini, ieri sera ospite a Ballarò – Se fosse così, il governo sappia che noi non saremo complici. Silvio Berlusconi troverà un muro da parte dell’opposizione se il suo progetto è quello di controllare la Rai attraverso il governo e Mediaset attraverso la sua famiglia ” Il Pd chiede dunque chiarezza e specifica che non ha intenzione di fare altre proposte finchè non verrà spiegato il negato consenso a Guglielmi: “ I no devono essere motivati. Non penso che il modo più sensato di procedere sia quello di fare nomi che vengono bocciati perchè scomodi – ha precisato Franceschini, che ha poi accusato esplicitamente il Pdl, rappresentato in studio da Maurizio Gasparri – Avete detto no a Petruccioli e Guglielmi perché non condividete le loro idee politiche ” “ Bisogna cercare un’intesa, non si possono imporre nomi ” ha ribattuto Gasparri , capogruppo Pdl al Senato, augurandosi che presto venga trovato un presidente che soddisfi e garantisca tutte le parti. Intanto, la situazione in Rai si fa sempre più complicata, e l’aria pesante. Tra i plausibili candidati emerge con forza il nome dell’ex direttore e ora editorialista della Stampa, Marcello Sorgi, idea del Pd dopo lo stop a Guglielmi.
Rai: Franceschini difende il servizio pubblico

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