Periodo complicato per la Rai, che nei giorni scorsi ha reso noto il bilancio dei primi nove mesi del 2012, in rosso di 184,5 milioni di euro, e ora si appresta a varare il piano per il 2013. La partenza, il prossimo anno, sarà ad handicap, proprio a causa delle perdite registrate sin qui. L’amministratore delegato, Luigi Gubitosi, ha annunciato tagli per le spese di produzione e di struttura , nel tentativo di limitare sprechi e inefficienze. Secondo il dirigente, intervenuto all’assemblea dell’Usigrai a Salerno, il servizio pubblico vive “una situazione difficile” , ma deve comunque trovare la via del risanamento perché “solo una Rai sana puo’ permettersi di essere indipendente. Nel 2013 dobbiamo cercare di avvicinarci al pareggio, raggiungerlo” . L’obiettivo finale, dunque, è l’emancipazione della tv di Stato dalla classe politica e dalla conseguente lottizzazione, che negli ultimi decenni hanno frustrato il suo potenziale facendo lievitare a dismisura i costi di gestione. Altro nodi cruciali da sbrogliare è quello della pubblicità e dei contratti : Sipra, concessionaria esclusiva, è in difficoltà, anche a causa della crisi generale, mentre Gubitosi vorrebbe rinnovare quanto prima l’accordo con i dipendenti non giornalisti e non dirigenti, ancora in fase di discussione. Le linee guida per il futuro prossimo sono l’ottimizzazione delle risorse interne e lo sfruttamento massiccio del digitale, come piattaforma di produzione e di fruizione. Nel frattempo, serve garantire risorse a fiction e cinema, che spesso portano ascolti massicci (e investimenti pubblicitari conseguenti). Raggiungere tutti gli obiettivi sarà un’impresa non da poco.
Rai, il 2013 partirà ad handicap

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