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Rai Storia obiettiva sulle ombre della Chanel

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di Giorgio Bellocci Tra qualche anno ci vorrà uno speciale di Rai Storia per raccontare la drammatica vicenda di Oscar Pistorius, la sua parabola discendente da icona mondiale del coraggio e del successo fino alla accusa di omicidio premeditato. Il processo, come è noto, è per ora giunto al primo grado, e sono in molti a pensare che il campione paraolimpico se la sia cavata con una condanna molto lieve (omicidio colposo). Rai Storia , a tempo debito, con le straordinarie qualità giornalistiche della sua redazione, saprà raccontare da par suo una vicenda umana piena di ombre e come tale estremamente affascinante.  Ho pensato a Pistorius guardando domenica sul canale tematico della Rai la replica della puntata di  Donne straordinarie dedicata a Coco Chanel . Chissà se Pistorius sarà altrettanto fortunato in tema di reputazione con il passare dei decenni? Eh si, perché proprio l’eccellente e obiettivo quadro proposto dal documentario stride, e dunque spicca in positivo, con l’immagine positiva che ha avvolto la celebre stilista francese in tutti questi decenni (compreso beatificazione attraverso mini-serie televisiva). Rai Storia ha puntualmente sottolineato il carisma e il genio della Chanel, capace di lasciare un’impronta indelebile nell’evoluzione del fashion design e, più in generale, della cultura popolare dei suoi tempi (nata nel 1883, è scomparsa nel 1971). Ma il documentario non ha fatto sconti alla donna che rimase folgorata dal pensiero nazista, complice anche l’innamoramento con un ufficiale delle SS. E’ altamente probabile che la Chanel (alla pari di altre celebrità anche italiane attratte dal nazi-fascismo) non fosse al corrente delle aberrazioni della forza che aveva invaso la Francia, instaurando il noto regime di Vichy. Ciò non le evitò però di essere giustamente accusata di collaborazionismo con spie naziste alla fine della seconda guerra mondiale. E la Chanel si salvò dal processo solo grazie alle potenti amicizie coltivate negli Stati Uniti… Con il passare degli anni però i francesi dimenticarono e la stilista tornò in Europa a godere di un clamoroso e anche meritato successo nel campo della moda, aprendo una strada a un concetto di stile che ancora oggi è vincente. Bene così; l’importante è che vi sia sempre un programma televisivo attento a offrire una fotografia realmente obiettiva di accadimenti e scelte personali.

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