L’accordo di sindacato di Rcs si scioglierà in anticipo, entro fine ottobre e non appena verrà formalizzato l’addendum per sancire la fine dell’intesa. I dodici soci del patto con il 60% del gruppo editoriale hanno deciso lo scioglimento a beneficio di una ”governance efficiente, altamente responsabile ”. Hanno poi espresso ” unanime ” sostegno alla societ à, ribadendo ” piena fiducia ” sul piano di Rcs e dando un forte messaggio sul Corriere della Sera. Il patto si è detto infatti consapevole della ”importanza della continuità, stabilità e indipendenza della gestione editoriale e della conduzione della maggior testata”. L’addio è stato deciso in un vertice dei soci nel pomeriggio di ieri, nella sede del gruppo a Milano. Alla riunione erano assenti solo i rappresentanti di Generali ed Edison, mentre Giovanni Bazoli rappresentava sia Mittel e sia Intesa. Al termine, Francesco Merloni , socio più anziano dell’accordo e presidente vicario ha dato l’annuncio: ” Il patto Rcs è stato sciolto. Liberi tutti ”, ha detto. A fine vertice il primo azionista John Elkann (20,5%) si è intrattenuto quindi ancora un’ora o poco meno nella sede del gruppo, per poi recarsi in visita a Mediobanca, secondo socio Rcs con il 15%. L’istituto resta intenzionato a uscire in prospettiva dalla società editrice quando il titolo si sarà valorizzato e non intende vendere dunque già a novembre il proprio pacchetto, per cederlo gradualmente nell’arco del piano. L’accordo parasociale risaliva, con le dovute variazioni alla stipula del patto Gemina nel 1984 , anche se l’impianto attuale era forse più l’erede del riassetto del 1997 con la scissione parziale di Hdp dalla stessa Gemina . Domani mattina si riunirà il cda di Rcs per degli aggiornamenti.
Rcs, addio al patto di sindacato

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