Più digitale per aumentare la redditività e rilanciare i ricavi, 100 milioni di nuovi tagli e 300 milioni di investimenti nel rilancio . Questo la ricetta di Pietro Scott Jovane per Rcs Mediagroup che nel 2015 stima di arrivare a un fatturato di 1,6 miliardi con un margine lordo di 160 milioni, pari al 10% delle vendite (dall’attuale 4%). Con 875 milioni di debiti e un margine di un centinaio di milioni, il bilancio del gruppo è sotto pressione. Entro giugno scadranno le vecchie linee di credito e dato il contesto economico la società non può permettersi di avere debiti superiori a tre volte i margini. Per questo Rcs ha anche annunciato nuove dismissioni, ma che da sole non saranno sufficienti a riportare il gruppo in carreggiata. E così un cda che dovrebbe svolgersi a metà marzo, insieme a un bilancio non brillante, dovrà dare il via libera alla ricapitalizzazione necessaria a implementare questo piano industriale, che nel triennio 2012-2015 stima di fare 300 milioni di investimenti, non escludendo la possibilità di acquisizioni mirate.
Rcs rifà il piano industriale

Abstract futuristic world & technology business background and space for text, vector illustration