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Reding: abbattere le barriere per un vero villaggio globale

Abstract futuristic world & technology business background and space for text, vector illustration

Un villaggio globale “aperto” basato sul “libero flusso dei talenti, delle idee e della conoscenza” e su un accesso al mercato la cui unica regola sia la “non discriminazione”. Lo ha affermato il commissario europeo alla Società dell’Informazione e i Media Viviane Reding durante la giornata di apertura dell’ITU Telecom World 2006 di Hong Kong intitolato “digital.life”. Per la Reding il villaggio globale deve essere necessariamente aperto per crescere e svilupparsi, e non solo per ragioni economiche. Il mercato dei servizi di comunicazione elettronica in Europa ha raggiunto nel 2005 il valore di 273 miliardi di euro e ha registrato investimenti per 45 miliardi superando  quelli realizzati negli Usa e in Asia Pacifico. Il perno della convergenza è la banda larga, settore in cui l’Europa presenta un quadro poco omogeneo, con alcuni Paesi con una penetrazione oltre il 30% e altri con un tasso inferiore al 5%. Dove la penetrazione è molto alta, si nota una forte presenza delle tecnologie via cavo e questo a prescindere dall’efficacia della regolazione, mentre dove la penetrazione è molto bassa la tecnologia dominante è il DSL e la quota più importante del mercato è ancora in mano agli ex monopolisti. Analizzando questi dati il commissario ha spiegato che “la regolazione svolge ancora un ruolo molto importante nella gerarchia degli investimenti, soprattutto in quei Paesi dove la concorrenza sulle infrastrutture è scarsa o inesistente”. La Reding ha parlato anche del futuro delle tecnologie wireless, un importante driver di crescita economica e sociale soprattutto per i Paesi emergenti. Per continuare a crescere bisogna però concentrare l’attenzione sulla dimensione globale dell’Ict e porre la giusta attenzione su aspetti chiave come gli standard e lo spettro. Il commissario ha sottolineato che già oggi i servizi wireless-based valgono 200 miliardi di euro, pari al 2,5% dell’economia europea, mentre si affacciano nuovi servizi come la mobile Tv e di nuove tecnologie, dalle reti mesh al WiMax. Per far si che questi servizi offrano anche ai paesi poveri e alle aree periferiche metropolitane l’accesso broadband è necessario “spazzare via le barriere allo sviluppo”  con particolare “flessibilità nella distribuzione dello spettro così che la banda larga high speed possa essere offerta utilizzando il wireless. Le barriere – ha affermato il commissario – sono burocratiche, non tecniche, per questo è compito dei politici rimuoverle, se vogliamo che la globalizzazione ci porti in un villaggio davvero globale” Il commissario ha poi parlato allo Youth Forum sostenendo l’importanza dei giovani nello sviluppo e nella crescita del settore dell’Ict in Europa all’interno della Società dell’informazione. In particolare, il commissario ha affrontato i pro e i contro del Web 2.0 o ‘social networing’, l’ultima evoluzione del mondo virtuale che permette agli utenti di creare e scambiarsi contenuti. Blog, podcasting, peer-to-peer stanno crescendo a una velocità impressionante. Se, da una parte, il Web 2.0 è positivo anche per la diffusione della conoscenza, dall’altra è un ambiente molto aperto soggetto alla pirateria e alla violazione della privacy.

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