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Rete scatenata

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Liberi tutti. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha inserito l’abolizione dell’articolo 7 del decreto Pisanu nel Milleproroghe 2011. Sparisce, quindi, l’obbligo di identificazione mediante documento cartaceo per chi si connette alle reti pubbliche senza fili.   Resta, secondo quanto previsto dal comma 1 della norma ancora in essere, la necessità per gli aspiranti gestori di internet point di ottenere la licenza da parte del questore. Nei prossimi mesi verrà formalizzata la possibilità per il ministro dell’Interno di selezionare situazioni a rischio per le quali richiedere l’identificazione dei dispositivi che si connettono e del traffico effettutato mediante gli stessi.   L’Italia, dunque, apre le porte al wifi e si libera di un vincolo che dal 2005 ne ha impedito uno sviluppo massiccio e capillare. Il decreto Pisanu, disconosciuto nel 2009 dal suo stesso autore, è entrato in vigore nel 2005 per ragioni legate alla sicurezza nazionale ed è stato prorogato di anno in anno nonostante i numerosi e diffusi pareri contrari. Per promuovere lo sviluppo del wifi, in questi anni sono stati studiati vari escamotage, come quello della Provincia di Roma e del Comune di Venezia, che prevede una registrazione unica su un portale dedicato. Dal primo gennaio ci si potrà finalmente concentrare solo sullo sviluppo delle infrastrutture.

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