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Riconoscimento Unesco consegnato alla Comunità italiana del tartufo

www.cittadeltartufo.com

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Arrivato a dicembre, è stato consegnato nei giorni scorsi alla Comunità l’attestato che riconosce la cultura del tartufo italiano patrimonio dell’Unesco.

Si tratta di un riconoscimento epocale, arrivato a dicembre e consegnato finalmente nei giorni scorsi alla Comunità italiana del tartufo: è il documento che attesta l’iscrizione della ‘Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali’ nella Lista Rappresentativa Unesco del Patrimonio Culturale Immateriale.

A consegnare l’attestato è stato il sottosegretario di Stato Lucia Borgonzoni presso la Casa del Cinema di Roma; a riceverlo una rappresentanza della comunità che si identifica nella cultura del tartufo formata da Associazione Nazionale Città del Tartufo (Anct), soggetti riuniti in gruppi associati nella Federazione Nazionale Associazioni Tartufai Italiani (Fnati), altre Associazioni non iscritte a Fnati e singoli tartufai. La candidatura italiana aveva visto il coordinamento tecnico-scientifico e istituzionale del Servizio II-Ufficio Unesco del Segretariato Generale del Ministero della Cultura (MiC).

Cerca e cavatura del tartufo in Italia rappresentano da sempre un patrimonio culturale immateriale di conoscenze e pratiche tramandate oralmente per secoli che caratterizzano la vita rurale dei tartufai nei territori tartufigeni italiani e che ha riscosso finora un interesse straordinario dal punto di vista turistico e agroindustriale. “L’arte della ricerca del tartufo – sottolinea Coldiretti coinvolge in Italia una rete nazionale composta da circa 73.600 detentori e praticanti, chiamati tartufai, riuniti in 45 gruppi associati nella Federazione Nazionale Associazioni Tartufai Italiani (FNATI), da singoli tartufai non riuniti in associazioni per un totale di circa 44.600 unità e da altre 12 Associazioni di tartufai che insieme all’Associazione Nazionale Città del Tartufo (ANCT) coinvolgono circa 20.000 liberi cercatori e cavatori” 

Un patrimonio di conoscenze vaste, incentrate sulla profonda conoscenza dell’ambiente naturale e dell’ecosistema e che racconta di una pratica che accomuna l’Italia dal Nord al Sud declinata secondo l’identità culturale locale, tramandata attraverso storie, aneddoti, pratiche e proverbi che raccontano di un sapere che riunisce vita rurale e tutela del territorio.

“Per ogni comunità – ha dichiarato Lucia Borgonzoni – il percorso verso il riconoscimento Unesco a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità significa andare ancora più a fondo nella conoscenza di quelle che sono le storie, le tradizioni e il valore custodito dalle tantissime persone che le animano e dai territori in cui le comunità vivono. L’importante traguardo di oggi è solo l’inizio: la strada da seguire è quella che porta alla valorizzazione di questo patrimonio nella sua condivisione e tutela”. 

“Finalmente – ha dichiarato Michele Boscagli, presidente di Anctfesteggiamo questo riconoscimento tanto auspicato e per cui abbiamo lavorato con costanza e dedizione per molti anni. La gioia di questo momento sta nella condivisione con tutti coloro che si identificano con l’elemento”.

Fonte foto: www.cittadeltartufo.com

 

di Antonietta Vitagliano

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