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Rientro in Italia per il primo gruppo dei vigili del fuoco in Turchia. La testimonianza dell’Ingegner Ciappei, del team USAR

Si chiama USAR, Urban search and rescue, il team specializzato e formato in ricerca e soccorso dei Vigili del fuoco italiani che hanno raggiunto la Turchia per aiutare nel recupero delle persone intrappolate sotto le macerie, a causa dal terremoto di settimana scorsa.

Il centro del soccorso è allestito ad Hatay, un primo gruppo di pompieri è anche già rientrato in Italia domenica 12 febbraio ed è stato rimpiazzato da una nuova squadra.

Abbiamo raccolto la testimonianza dell’Ingegner Ciappei che da martedì 7 febbraio 2023 è arrivato sul territorio turco. Ci racconta che sono 130 i team da tutto il mondo che operano nell’area colpita sotto il coordinamento delle Nazioni Unite.

Per l’Italia c’è questo team speciale dei vigili del fuoco attrezzarti con tecnologie avanzate, come geofoni, robot, termo-camere, search-cam, e hanno un supporto logistico che consente loro di proseguire l’attività di ricerca e soccorso per almeno 6 giorni. Tanta tecnologia ma anche tanta esperienza dato che il continente USAR ha già operato in altre parti dell’Europa in cui l’emergenza richiedeva un intervento esperto e mirato. Sono stati infatti coinvolti in passato in un altro evento sismico particolarmente grave, il terremoto che ha colpito l’Albania nel 2019 di magnitudo 6.5 a Durazzo.

Arrivati in Turchia martedì scorso, i vigili del fuoco italiani, coordinati dal comandante di Pisa Nicola Ciannelli, hanno operato su indicazione dell’autorità locale nella città di Antiochia devastata dal sisma. Nei sei giorni di permanenza sono riusciti a salvare dalle macerie due ragazzi, di 23 e 26 anni, entrambi nella giornata di mercoledì. 16 i corpi che hanno recuperato purtroppo senza vita, tra loro 7 bambini tra i 4 e i 9 anni. Turni con rotazione ogni otto ore, hanno garantito l’azione di soccorso 24 ore su 24, nonostante le temperature di notte scendessero ampiamente sotto allo zero.

L’ingegner Ciappei, classe 1985 da circa 7 anni nel corpo nazionale, ci racconta delle difficoltà della missione che è data proprio dalla sua estensione, ci racconta che colleghi con più anni di lavoro alle spalle ritengono che è la loro esperienza di soccorso più grave tra quelle affrontate.

Racconta dell’emozione di riuscire a salvare due persone ancora vive (rispettivamente di 20 e 36 anni) e di una grande capacità e resistenza della popolazione locale costretti a una quotidianità drammatica che venivo con grande dignità senza mai dimenticare di manifestare una profonda riconoscenza a chi li sta aiutando.

Per ora l’offerta di aiuto dell’Italia è stata recepita dalla Turchia e i vigili del fuoco continueranno a lavorare ad Antiochia, fino al weekend del 18 e 19 febbraio 2022. Non c’è al momento una previsione per operare in Siria, che purtroppo non può contare su questo aiuto esperto.

Di Sara Giudice

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