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Ritrovamento in Calabria di un meteorite di 4.5 miliardi di anni

La scoperta è stata resa pubblica a settembre 2025 in occasione del Congresso Nazionale Congiunto della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia e della Società Geologica Italiana, tenutosi a Padova.

Un frammento di meteorite ha scelto la Calabria, in particolare le spiagge di Scalea per atterrare dopo un viaggio di 4.5 miliardi di anni.   La scoperta risale all’11 settembre 2024. Protagonista: Maurizio Sassone, titolare di uno stabilimento balneare. Sassone nota una pietra insolita durante la routine quotidiana. Il colore, la densità e la forma non corrispondono a un ciottolo comune. Decide di conservarla. Solo dopo mesi, e grazie alle analisi degli esperti, si scopre la reale natura del frammento.

Il laboratorio Meteo Cert dell’Università di Firenze certifica la scoperta. Si tratta di una condrite ordinaria. L’età stimata: circa 4,5 miliardi di anni. Peso: 189 grammi. Dimensioni: 7 per 4 centimetri. Il meteorite proviene dalla fascia degli asteroidi, la stessa epoca di formazione del nostro sistema solare. La rilevanza scientifica è alta. Questi meteoriti sono tra gli oggetti più primitivi disponibili per lo studio della storia cosmica.

I dati ufficiali parlano chiaro. In cinquecento anni sono stati registrati solo 48 ritrovamenti di meteoriti in Italia. Quello di Scalea è il più recente. Il campione è ora custodito al Museo di Storia Naturale di Firenze, importante centro mondiale di ricerca e conservazione scientifica.

Le autorità locali hanno riconosciuto l’importanza dell’evento. Il sindaco Mario Russo, intervistato, afferma che Scalea vuole organizzare una mostra per ospitare il frammento. La richiesta è stata inviata al museo fiorentino. Russo definisce la meteorite “messaggero stellare” e sottolinea come la comunità si senta legata alle origini dell’universo. L’amministrazione intende unire scienza, memoria collettiva e identità territoriale. La mostra sarebbe occasione di divulgazione scientifica e valorizzazione turistica. L’obiettivo è far conoscere Scalea come luogo di incontro tra ricerca e cultura, dove il caso diventa opportunità.

Gli esperti sottolineano la rarità dei casi simili. Studiare un reperto così antico permette di approfondire la comprensione dei processi che hanno portato alla formazione della Terra e dei pianeti. I dati forniti dai laboratori aiutano la modellazione fisica e chimica delle origini del sistema solare. Scalea entra così nella storia dei ritrovamenti scientifici internazionali.

L’episodio ha suscitato interesse tra ricercatori e media. La conferma ufficiale è stata annunciata al Congresso nazionale della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia. Oggi Scalea sogna un futuro dove il frammento cosmico diventa simbolo di dialogo tra scienza e territorio. La storia di un piccolo pezzo di universo che ha trovato casa sulla costa calabrese.

 

Fonte immagine: Italia2news.

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