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Rivoluzione nella Ue

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Il Consiglio europeo delle tlc ha rifiutato il regolatore unico proposto da Viviane Reding, mostrando al suo interno prese di posizione apparentemente inaspettate. Crolla il costo dei messaggi. Via libera al tetto massimo di 11 centesimi di euro per i messaggi di testo inviati dall’estero  e stop alla creazione di un organismo comunitario di regolamentazione del settore delle telecomunicazioni. Questi i due verdetti più importanti del Consiglio Ue dei ministri delle Tlc. “ L’Europa non ha tempo da perdere, i nostri operatori hanno bisogno di un mercato unico; la nostra ricca gamma di risorse deve essere gestita in modo più efficace nell’interesse della nostra economia e con l’obiettivo della banda larga per tutti, specialmente in questi tempi di difficile congiuntura economica nella quale i consumatori europei devono avere una chiara visione dei loro diritti ”, questo il commento della commissaria Viviane Reding che si è vista voltare le spalle dai paesi generalmente più ‘europeisti’ e ha trovato l’appoggio di chi – come Svezia, Gran Bretagna e Danimarca – generalmente è meno orientato all’aumento dei poteri sovrannazionali degli organismi comunitari.  I ventisette hanno optato per il gruppo dei regolatori nazionali, Gert, rifiutando di sottostare alle regole di Bert, l’organismo europeo dotato di una propria personalità giuridica e con la possibilità di reclutare propri esperti e un segretario. Le ragioni della scelta sono da ricercarsi nell’atteggiamento degli operatori nazionali storici del settore in esam e. Bt, ad esempio, ex monopolista britannico, si deve confrontare quotidianamente con i problemi del mercato unico e ha portato il voto della Gran Bretagna verso le richieste della Reding.

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