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Roaming a impatto zero

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Arrivare, tra meno di un anno, ad azzerare il costo del roaming per chi riceve la chiamata : questo uno dei principali obiettivi a cui punta il commissario per l’Agenda digitale,  Neelie Kroes , nella bozza di regolamento sul mercato unico per le tlc destinata ad approdare a settembre sul tavolo della commissione Ue. Per azzerare il costo del roaming, che Kroes ritiene incompatibile con l’idea stessa di mercato unico senza frontiere, nella bozza di regolamento si punta molto anche su quelle che vengono definite “alleanze per il roaming ”, cioè accordi tra operatori che arrivino a coprire almeno 21 Paesi Ue e l’85% del territorio comunitario. Una dimensione che deve portare a considerare come domestico tutto il traffico tra i singoli utenti. Per arrivare alla nascita di un vero mercato unico per le tlc, il testo prevede poi la creazione di un passaporto Ue rilasciato dalle autorità del Paese in cui è basato il singolo operatore che consenta a quest’ultimo di avviare attività in altri Paesi dell’Unione senza dover chiedere ulteriori autorizzazioni. Sempre nell’ottica di eliminare barriere normative allo sviluppo dei servizi di telecomunicazioni, soprattutto quelli più innovativi come la banda larga ultra veloce, Bruxelles propone di puntare all’armonizzazione dei sistemi di utilizzazione e assegnazione delle frequenze. Il testo del regolamento, che potrebbe subire limature e modifiche prima della discussione finale, rafforza anche i poteri di controllo della Commissione e le misure destinate a tutelare i consumatori nei rapporti con i fornitori di servizi. Il documento, nelle intenzioni della Kroes, sarà sul tavolo del vertice Ue per ottenere l’appoggio dei capi di Stato e di governo. E deve costituire le fondamenta normative del mercato unico digitale europeo. Un mercato che, secondo quanto si legge nell’introduzione al nuovo regolamento, continua ad essere troppo “frammentato” a causa di norme che, dalle autorizzazioni ad operare alle modalità di assegnazione e ripartizione delle frequenze, sono ancora a carattere prettamente nazionale. La bozza di regolamento prevede che l’Ue favorisca “ alleanze de roamin g” tra operatori di telefonia mobile, attualmente in Europa se ne contano circa 220, per realizzare sinergie che consentano di abbattere i costi del servizio. Che dovrebbero essere azzerati a partire dal primo luglio 2014 per chi riceve una chiamata quando si trova in un Paese Ue diverso da quello in cui ha fatto l’abbonamento al servizio, contro una tariffa massima di 5 centesimi al minuto prevista in precedenza. Inoltre, vengono proposte, sempre a partire dal primo luglio 2014, ulteriori limature non ancora quantificate per le tariffe tra operatori per i costi del roaming sugli sms e la trasmissione dati. Telecom Italia concorda con il principio di azzerare le tariffe del roam like at home, ma vede rischi nei ”potenziali abusi di operatori non strutturati” che possono utilizzare ”pacchetti particolarmente a basso costo”: lo ha detto il presidente Franco Bernabè al termine di un recente incontro e con il commissario Kroes.  ” L’idea, che stimola fortemente il collegamento tra operatori per realizzare questa cooperazione, è positivo dal punto di vista dei clienti e lo guardiamo con molta attenzione’ ‘, ha detto il presidente Telecom che sottolinea però che ‘ ‘come operatori abbiamo sollevato il problema non tanto di avere stesse tariffe per roaming europeo e mercati domestici, ma quello di potenziali abusi” da parte di ” operatori non infrastrutturati che non appartengono a un sistema di operatori di tlc e che utilizzando pacchetti particolarmente a basso costo possono fare arbitraggi che determinano abusi”. Non soddisfa nemmeno l’idea di azzerare il roaming fin dall’anno prossimo: perché, spiega Bernabè, già c’è il regolamento Roaming 3 e ne arriverebbe uno ” peggiorativo ”. Ma da parte del commissario, ha concluso, c’è disponibilità a modificare il regolamento ” purchè gli obiettivi essenziali dell’operazione vengano mantenuti”.

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