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Roma dà ritmo al Film Fest

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Il Festival di Roma tra rockstar e stelle del cinema. Il tappeto rosso della Capitale ha ospitato in successione Bruce Springsteen e Julianne Moore. Lunedì, l’artista del New Jersey ha presentato il documentario The promise: the making of Darkness on the Edge of Town , prodotto da Jon Landau e Barbara Carr, per la regia di Thom Zimmy, e racconta la genesi di Darkness on the Edge of Town , disco miliare pubblicato nel 1978. Il pubblico ha risposto calorosamente alla fugace visita promozionale di Springsteen, applaudendo il film e invocando invano una breve esibizione dello stesso, che ha invece rimandato “alla prossima volta” . Gran successo anche per Julianne Moore . L’attrice hollywoodiana, già musa di Paul Thomas Anderson, è arrivata a Roma martedì, per lanciare I ragazzi stanno bene tra i titoli fuori concorso, e non si è lasciata sfuggire l’occasione per una secca critica alle ultime esternazioni del premier Silvio Berlusconi in materia di sessualità e gran vie: “Sono parole idiote, imbarazzanti, arcaiche e inaccettabili” , ha chiosato Moore, che ha ricevuto anche un premio alla carriera, consegnatole dal regista Paolo Sorrentino. Il Film Fest ha così riacquistato vigore, dopo i primi giorni trascorsi senza troppi clamori, eccezion fatta per la protesta dei lavoratori del cinema durante l’inaugurazione.

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