Secondo Reporter senza frontiere, il controllo sul web sarebbe capillare e presente in maniera massiccia anche nelle democrazie occidentali. In un rapporto dall’eloquente titolo ‘I nemici di internet’, presentato oggi, si esaminano le attività di monitoraggio e di censura statali nei confronti della rete e dei suoi utenti. Nella lista dei paesi a libertà più limitata, tra conferme e qualche sorpresa, ci sono anche Australia e Corea del Sud. L’oppositore più strenuo al web resta la Cina, dove 70 internauti sono tuttora detenuti per aver postato contenuti scomodi. A seguire il Vietnam e l’Iran, le cui prigioni sempre più spesso ospitano navigatori e blogger. Tra i peggiori si trovano anche Cuba, l’Egitto, la Siria, la Corea del Nord e la Tunisia. Internet spaventa ancora, e non sembra aver perso la sua aura sovversiva: “ Questi paesi – dice Rsf – hanno trasformato il loro internet in una rete intranet, per prevenire alla loro popolazione l’accesso a informazioni online ‘non desiderate’ ”.
Rsf: internet controllato (quasi) ovunque

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