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Russia, continua il blocco dei siti

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Oltre 90 siti web registrati in Russia sono stati chiusi nel 2013 perchè contenevano materiale pedopornografico , secondo l’Ufficio nazionale centrale dell’Interpol presso il ministero degli Interni russo. In una conferenza sono stati presentati gli ultimi dati relativi alla legge federale sulla protezione dei bambini da informazioni dannose per la salute e lo sviluppo, entrata in vigore il primo settembre 2012. E dunque, sebbene i gruppi per i diritti umani abbiano condannato la mossa come un tentativo di reprimere ulteriormente la libertà di internet, l’attività continua. Prevista l’istituzione di un registro automatizzato dei nomi per identificare i siti web che contengono informazioni vietate, come la pornografia infantile e dati su come commettere il suicidio o produrre farmaci proibiti.

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