E’ ancora scontro sul decreto legge per la diffamazione a mezzo stampa , bocciato ieri dal Senato e dunque praticamente da rifare. A lanciare strali sul mondo del giornalismo è Alessandro Sallusti , diretto interessato nell’affaire ddl, visto che il dibattito sulla legge è cominciato dopo la sua condanna a 14 mesi di carcere con l’accusa di diffamazione e mancato controllo (in quanto direttore). “ I colleghi sono degli infami, dovrebbero vergognarsi di quello che stanno scrivendo. Dovrebbero giocare con le loro vite invece che con la mia – ha detto Sallusti a Mattino 5 -. Dopo lo scempio fatto dalla casta dei magistrati, e lo scempio fatto dalla casta dei politici, da questa mattina un’altra casta si arruola tra le più vigliacche e modeste: quella dei giornalisti. Salvata la pelle, perché giustamente è stato bocciato quel disegno di legge infame, adesso escono allo scoperto. I giornali questa mattina trasudano odio nei miei confronti, compiacimento per quello che mi è successo e ironia sul fatto che invece di andare a San Vittore probabilmente starò a casa” Dall’Europa arriva un sospiro di sollievo per la mancata approvazione del decreto : “Accolgo con soddisfazione la decisione del Parlamento italiano di respingere l’emendamento, Adesso non ci sarà più il carcere per i giornalisti, e ciò lo accogliamo positivamente” , ha dichiarato Viviane Reding, commissario per la Giustizia.
Sallusti vs tutti, Ue vs ddl diffamazione

Abstract futuristic world & technology business background and space for text, vector illustration