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SANTORO E LE SOLITE POLEMICHE STRUMENTALI

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Tra i commenti più elogiativi al nuovo programma di Michele Santoro spiccano quelli di Antonio Marano, direttore di Raidue. Sì, quel Marano considerato “in quota Lega” e, soprattutto, nominato con il centro-destra al governo. Si potrebbe pensare a un discorso di comodo, dal momento che “Anno zero” è ospitato su Raidue e che Marano ha davanti a sè ancora dei mesi per giocarsi la conferma anche con un governo diverso. Ma noi invece vogliamo credere alla buona fede dell’interessato prendendo il suo pensiero come esempio di come si possa vivere un clima meno avvelenato intorno alla televisione: a quando l’abbattimento di categorie tipo giornalismo di destra o di sinistra? Non si potrebbe parlare semplicemente di buon giornalismo, possibilmente al servizio dell’utente? Purtroppo ci è capitato di leggere anche dichiarazioni come quelle di Mario Landolfi, nuovo presidente della Vigilanza Rai, infastidito dai messaggi di solidarietà di Santoro a Enzo Biagi e Daniele Luttazzi. L’esponente di Alleanza Nazionale si è così concentrato sulla “pagliuzza” e non sulla “trave”, vale a dire il nucleo di una puntata dalle forti tonalità dedicata al disagio sociale delle metropoli. A proposito: esponenti politici operativi sul territorio milanese (con i leghisti in prima fila) hanno protestato indignati per il ritratto di alcune zone della città emerso dal programma. Ci domandiamo: dove vivono costoro? Hanno mai fatto un giro nel degrado delle periferie milanesi? Loro che per otto anni hanno condiviso il potere con Gabriele Albertini, il peggior sindaco della storia meneghina, attento ad abbellire il centro storico e completamente assente sulle tematiche più drammatiche. Anche Aldo Grasso il giorno dopo la messa in onda di “Anno zero” ha scritto sul Corriere della Sera un editoriale molto duro verso Santoro. Noi, con rispetto parlando, non lo condividiamo. Nella colonnina “vincitori e vinti”, all’interno della sua rubrica “A fil di rete”, Grasso ha però avuto il felice spunto di ricordare che il picco più alto d’ascolto della puntata di “Anno zero” si è avuto con l’intervento di Marco Travaglio (4 milioni e mezzo di utenti). Travaglio, appunto, un bravo giornalista nato sotto la scuola di Indro Montanelli e assai difficilmente catalogabile come giornalista “di sinistra”, se non attraverso letture strumentali.

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