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Santoro vince con la Rai e querela Libero

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La Corte d’appello di Roma ha giudicato inammissibile il ricorso della Rai contro Michele Santoro e la puntata di Annozero del 27 gennaio scorso (dedicata al caso Ruby). Il dg Mauro Masi telefonò in diretta dissociandosi dai contenuti della trasmissione, mentre l’azienda voleva disconoscere al conduttore la possibilità di realizzare programmi d’approfondimento. Viale Mazzini voleva dunque la sospensione dell’ordinanza con cui il giudice del lavoro ordinò il reintegro di Santoro in Rai nel settembre del 2009 . “La Rai – dice una nota di  Domenico D’Amati, legale di Santoro – aveva motivato la sua richiesta sostenendo che vi era pericolo di un intervento sanzionatorio dell’Agcom per i contenuti di alcune recenti puntate di Annozero. La Corte ha rilevato che il pregiudizio paventato dalla Rai non si pone quale conseguenza diretta delle statuizioni di condanna contenute nella sentenza, che hanno del resto avuto continua esecuzione sin dall’emanazione della decisione di primo grado senza che si siano verificati pregiudizi oggi lamentati dalla Rai” Il giornalista, però, non deve affrontare solo dissidi interni all’azienda. Santoro ha infatti deciso di querelare Libero per 150 mila euro, testata che in gennaio pubblicò il suo numero di telefono in risposta (polemica) ai servizi sul Ruby-gate mostrati ad Annozero, dove si poteva dedurre il numero del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

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