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SE DELON SALE SUL TRENO DEI DESIDERI

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Lo avevamo lasciato depresso, poco speranzoso per il futuro e quasi desideroso di “ricongiungersi” agli amici che erano scomparsi… era lo scorso novembre e Alain Delon (nella foto) ci aveva accarezzato il cuore e commosso per le cose dette a Maurizio Costanzo nel corso di un incontro molto informale realizzato per uno speciale di Canale 5. Sabato 28 gennaio lo ritroviamo invece pimpante e complice di una “carrambata” organizzata da Antonella Clerici per “Il treno dei desideri”, vale a dire un incontro tra l’attore francese e una sua fan… Detto senza ironia: se il ballo strappato a Delon è riuscito a suscitare anche solo un sorriso alla signora noi ne siamo felici. Continuiamo però a pensare che la televisione pubblica non dovrebbe investire sulla realizzazione di programmi di questo genere, portatori insani di illusioni effimere. Nemmeno per l’offerta nazional-popolare del sabato sera. Se la tv di stato vuole contribuire al riavvicinamento tra parenti che esprimono spontaneamente tale desiderio (l’aspetto più intimo della “carrambata” parallelo a quello dell’incontro con il vip di turno) sarebbe opportuno creare uno spazio specifico di servizio per la nobile causa. Qualcosa di assimilabile all’ottimo “Mi manda Raitre”, per capirci, e scevro da ogni forma di spettacolarizzazione dei sentimenti. Che tristezza poi vedere uno dei più bravi interpreti della storia del cinema buttarsi via sulla scalinata de “Il treno dei desideri” (per quale compenso?). Uno che ha lavorato con registi come Visconti, Godard, Losey, Antonioni, Zurlini, Leconte, tra i tanti. Speriamo almeno che a Delon sia passata la depressione e che a breve egli possa tornare a essere protagonista di un grande film! Lo show condotto da Antonella Clerici, tra l’altro, anche questa volta ha perso lo scontro diretto con “La Corrida”: poco più di 5 milioni e mezzo di telespettatori contro i 6 milioni del programma di Canale 5. Ma entrambi i format sono caratterizzati da una smisurata lunghezza. Che noia! Chissà perché la raccolta pubblicitaria deve condizionare in tal modo il prime time del sabato. E siamo così sicuri che altre soluzioni non possano rivelarsi ugualmente funzionali allo scopo? Tipo un bel telefilm intorno alle 23.00. O anche un Marzullo che ci introduce al cinema e al teatro ma in orari per arzilli giovincelli!

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