Live Earth : un altro giorno da ricordare nella storia dei media o la conferma di un modo nuovo di fare politica globale per avvicinare Al Gore alla Casa Bianca? Qualche dubbio c’è L’ex vicepresidente americano non poteva sperare un una eco maggiore per coinvolgere il mondo nella sua crociata ambientale, grazie a 7 concerti in 5 continenti, più di 100 performace artistiche per un’audience stimata di 2 miliardi di persone. Tv, radio e web ne faranno il più grande show della storia, il più seguito evento benefico che eclisserà il Live Aid (1985) e il Live 8 (2005). Un ricco buffet di artisti per una giornata di intrattenimento, che servirà a far riflettere sull’emergenza del surriscaldamento globale. Riuscirà Al Gore nel suo intento? Difficile fare previsioni. Sarà anche difficile misurare la temperatura del Pianeta dopo il Live Earth e dire che 2 miliardi di persone inizieranno a raffreddare il clima. C’è molto scetticismo, tanto che Bob Geldof – mente del Live Aid – ha detto che sarà uno “spettacolo vuoto”, cioè senza un significato. Certamente raccoglierà molti soldi, forse più dei 245 milioni di dollari del Live Aid, dei 40 milioni del Tribute a Freddie Mercury dei Queen e dei 35 milioni del Concert for New York City per le vittime dell’11/9. Cosa farne? I proventi della manifestazione confluiranno nelle casse dell’Alliance for Climate Protection, fondata da Gore, The Climate Group e Stop Climate Chaos. Molti analisti politici vedono il Live Earth come un ulteriore passo di Gore verso la presidenza Usa, senza passare dalle primarie di partito (quelle dei Democratici). Ma quanti Live Earth ci vorranno per scaldare i cuori degli americani e fargli cambiare marcia?
Sempreverde Gore

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