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Siae, ancora polemica per la tassa sui trailer

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La Società degli autori e degli editori ha confermato di voler imporre ai siti web il pagamento del copyright per la pubblicazione dei trailer cinematografici. La tassa colpirà chi carica i filmati su server propri ma anche chi pubblicherà semplicemente il codice embed di YouTube (che pure ha già un accordo con Siae per i diritti sulle musiche). Anche blog e portali amatoriali, a causa dei pochi spiccioli guadagnati attraverso Google Adwords, dovranno sottoscrivere l’abbonamento annuale da 1.800 euro, che al momento garantisce la pubblicazione di 10 ore di filmati. La Siae, per voce di Stefania Ercolani , ha chiarito che “la licenza di cui si dibatte riguarda solo la musica nei trailer e non i video che presentano i film. I produttori pagano per la sincronizzazione della colonna sonora ma ai compositori deve essere pagato un compenso separato” e “ad ogni nuova e diversa utilizzazione di un’opera, vanno corrisposti i relativi diritti” . La società invita i siti a regolarizzare la propria posizione e prevede in futuro di controllare anche le attività sui diversi social network, distinguendo tra pagine aziendali (commerciali) e personali (ludiche). Gli internauti, per non dire dei gestori dei portali d’informazione, non non hanno gradito il giro di vite imposto da Siae, ma il dibattito non è terminato: la diatriba tra diritto d’autore e mondo web continua.

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