Howard Stringer, amministratore delegato di Sony, ha annunciato che l’azienda, che opera nel settore elettronico, è costretta a ridurre i costi fissi per fronteggiare alla contrazione della domanda e la rivalutazione dello yen, che ha obbligato l’azienda a rivedere le sue previsioni sui profitti. La stima di utile operativo 2008/09 di gruppo è calata a 200 miliardi di yen da 470 della precedente previsione, quella di utile netto è scesa a 150 miliardi di yen da 240 miliardi. Taglio drastico anche per le attese di utile consolidato pretasse, rivisto ora a quota 210 miliardi di yen da 460 miliardi precedenti. Meno marcata la riduzione di fatturato attesa, la cui stima passa a 9.000 miliardi di yen da 9.200. La ripresa dello yen ha colpito anche Canon, spingendola a correggere al ribasso le previsioni per l’anno in corso. “Vendiamo un sacco di televisori, più che mai, ma non ci guadagniamo ed è un problema di costi fissi per prodotto che dobbiamo gestire”, ha spiegato Stringer in occasione di un seminario d’affari che si è svolto a Tokyo. Stringer ha detto che passerà questa settimana con il suo management per decidere le mosse necessarie per affrontare questo ristagno. Sembra che le maggiori difficoltà siano proprio nella terra del Sol levante: Sony guadagna circa l’80% dalle vendite all’estero, ma sviluppa e vende una buona parte dei suoi prodotti in Giappone, vulnerabile alle conseguenze di uno yen rivalutato e alle prese con un costo del lavoro più alto.
Sony non guadagna e deve ridurre i costi fissi

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