La tassa speciale sui colossi internet non fa più parte della bozza della legge di Stabilità. L’emendamento a riguardo è stato stralciato nell’ultima revisione del testo da parte della Commissione Bilancio del Senato. L’imposta, però, potrebbe tornare d’attualità nei prossimi giorni, magari in una nuova veste. Tra le fila del Parlamento si ipotizza un decreto legge a se stante , che non andrebbe a bloccare la normativa in caso di voto contrario alla legge di Stabilità e offrirebbe la possibilità di discutere in maniera articolata uno degli snodi chiave del rapporto tra fisco ed economia digitale in Italia. Nel prossimo biennio, il problema degli utili multimilionari delle compagnie web, che ottengono ricchi incassi in Europa ma pagano tasse minime grazie ai trucchi concessi dalle diverse legislazioni nazionali (che permettono di agire in Italia ma attribuire i guadagni alle sedi irlandesi, olandesi o lussemburghesi, a fiscalità agevolata), verrà affrontato anche dall’Unione europea : Facebook, Amazon, Microsoft e Google sono nel mirino di Bruxelles, perciò a Roma provano ad anticipare i tempi, evitando di doversi poi adeguare in fretta e furia alla normativa comunitaria, che verrà varata entro il 2015.
Stop alla Google Tax, per ora

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