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Studenti in aula. Atteso aumento dei contagi ma c’è ottimismo.

Sono rientrati in aula quattro milioni di studenti italiani. Per tutti i lavoratori della scuola è obbligatorio il certificato verde e i dirigenti scolastici hanno potuto contare su uno strumento informatico che automaticamente indica quali lavoratori ne siano dotati, senza dover fare un controllo individuale.

Un inizio senza problemi che ha creato un diffuso atteggiamento di ottimismo e di apprezzamento da quasi tutte le forze politiche e sindacali. L’auspicio comune è che non si torni alla didattica a distanza che ha prodotto danni alla formazione dei ragazzi come rilevato dalle analisi svolte dal ministero dell’Istruzione.

Il ministro Patrizio Bianchi ha detto: “Ho visto la gioia dei bambini di ritrovarsi a scuola. Avevamo promesso che si torna a scuola in presenza perché la presenza è fondamentale proprio per l’equilibrio. Un milione di persone” nel mondo della scuola “sta lavorando per questo: un’apertura nella serenità. Ho provato una grande emozione che ho condiviso con tutte le maestre. Ho visto i bambini con le mascherine ma con gli occhi che ridevano. La situazione è diversa rispetto l’anno scorso. Siamo ancora in una fase complessa ma c’è la partecipazione diretta da parte di tutti”.

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe che è in prima fila e autorevole nelle analisi epidemiologiche ha detto: “Dispiace che il nuovo anno scolastico riparta con i problemi di sempre: le classi pollaio, la ventilazione, i trasporti. L’unica vera novità rispetto all’anno scorso è che disponiamo dei vaccini, ma sono disponibili solo per la fascia 12-19 e ad oggi in quella fascia c’è più di un terzo di studenti che non ha fatto neanche la prima dose. E’ fondamentale che accanto alla copertura vaccinale vengano messe in campo le altre strategie: distanziamento, mascherina e gli screening periodici per identificare eventuali focolai di infezione”.

Massimo Galli, direttore delle Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano: ”Facciamo tutti il tifo per la scuola in presenza, ma non c’è nulla di gratis. La riapertura delle scuole ci darà qualche problema e mi aspetto un aumento della diffusione delle infezioni”

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