L’Italia dello spettacolo si ferma quest’oggi per uno sciopero generale contro i tagli previsti dalla finanziaria di governo. I fondi pubblici toccheranno nel 2011 il minimo storico, causando la perdita di posti di lavoro e sostanzialmente l’impossibilità di investire nel settore. Niente lavoro, dunque, per musica, teatro, cinema , che chiedono tra le altre cose l’approvazione della legge sulla tutela sociale dei lavoratori dello spettacolo, di riportare il Fus (Fondo unico per lo spettacolo) 2011 almeno al livello del 2008, cioè 450 milioni di euro, la conferma del rifinanziamento per il prossimo triennio degli incentivi fiscali, i rinnovi dei contratti collettivi nazionali delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri di prosa e della produzione cinematografica. Il settore chiede poi l’ apertura di un tavolo ministeriale “per concordare la possibilità di accedere alla attivazione di tutti gli strumenti di protezione sociale (a partire dalle figure artistiche) e politiche di riemersione per i settori della produzione culturale e dello spettacolo volti a tutelare i lavoratori stabili e precari del settore” Alla mobilitazione aderiscono i 250.000 lavoratori di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Flda, Fai, Unda.
Tagli, lo spettacolo incrocia le braccia

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