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Tassa sul web, reazioni alla proposta Fieg

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All’indomani della proposta del presidente della Fieg Carlo Malinconico di tassare gli accessi a internet per risollevare le sorti dell’agonizzante editoria cartacea si registrano le prime reazioni.   Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Paolo Bonaiuti , ha risposto al grido d’aiuto assicurando che a giugno, o comunque al più presto per avere a settembre o ai primi d’ottobre una mappa del settore che indichi la strada per il 2010, si terranno gli Stati generali dell’editoria. In merito alla proposta di Malinconico ha tuttavia affermato che ” qui non è più tempo di tassare ma di incentivare e favorire ma per farlo dovremo far posto al nuovo salvando del vecchio quello che si può. Non si può più intervenire con un sistema a pioggia” anche in relazione alla necessità di tagli alla spesa pubblica. Si è scagliata senza mezzi termini contro la proposta di Malinconico l’ Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) : ” Forse è meglio che chi fa proposte del genere chiuda subito il proprio giornale e si dedichi ad altro”. “Chi pensa che questa possa essere la strada per la soluzione dei propri problemi – si legge in una nota dell’Associazione – non comprende la funzione della Rete, che non non è solo una possibile alternativa ai giornali cartacei, ma uno strumento che, a partire dall’informazione, è interattività. Se il desiderio della Fieg divenisse realtà, ci saranno meno navigatori in Internet e i giornali non avranno risolto i loro problemi economici”. “In Italia abbiamo diversi problemi in materia, due i principali – prosegue la nota – Si pagano cifre astronomiche per i collegamenti a banda larga, che sono di qualità discutibile. Il Governo, inoltre, non investe per la diffusione della banda larga. Furono stanziati 800 milioni di euro per rimediarvi. Una cifra ridicola: una decente copertura richiede miliardi di euro così come stanno facendo in altri Paesi. Ma gli 800 milioni sono stati bloccati. Il Governo per ora ha stanziato 20 milioni di euro con gli incentivi entrati in vigore lo scorso 15 aprile: 50 euro per ogni contratto di un giovane tra 18 e 30 anni”. E’ “opportuno dire subito con assoluta chiarezza che l’idea è inaccettabile e giuridicamente illegittima” , ha fatto notare su Punto Informatico Guido Scorza , presidente dell’Istituto per le politiche dell’innovazione. Nella sua lunga analisi , Scorza denuncia la cecità del governo italiano in materia di promozione dell’innovazione, anche in chiave di una ripresa economica, e fa notare che si tratterebbe della seconda tassa a carico dell’industria tecnologica ” per supportare l’incapacità dell’industria dei contenuti di stare al passo con i tempi”. “La proposta della Fieg, infatti, ricorda molto da vicino – almeno nella sua struttura portante – la tassa sulla copia privata con la quale a dicembre dello scorso anno il Ministro Bondi ha imposto ai produttori, importatori e, quindi, consumatori di apparecchi e supporti astrattamente idonei alla riproduzione di contenuti audiovisivi di pagare oltre 100 milioni di euro l’anno ai titolari dei diritti d’autore” , spiega Scorza, concludendo ” sono tasse da dinosauri e non vogliamo pagarne più”.

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