Aspettando Harry Potter, che a luglio uscirà con il settimo e ultimo capitolo della saga ambientata a Hogwarts, la casa editrice britannica Bloomsbury fa i conti del 2006. A dicembre aveva ammonito tutti su un periodo “difficile e di transizione”, quasi a mettere le mani avanti. I suoi profitti sono scesi del 74% lo scorso anno. Un calo brusco e spiegabile solo con il fatto che nel 2006 non c’erano sugli scaffali in libreria nuovi libri di Harry Potter. Il presidente di Bloomsbury, Nigel Newton, spiega che la casa editrice si trova davanti a nuove sfide impegnative come quella di trovare nuovi autori, lanciare iniziative online e lanciarsi in nuove acquisizioni. Indubbiamente il successo delle storie di Harry Potter ha generato profitti ed euforia per l‘editore, che ha trovato il filone d’oro con i romanzi di J.K. Rowling. Ora la pressione è tanta in Bloomsbury per trovare in tempi brevi nuovi titoli di interesse prima che arrivi un crack finanziario, che nemmeno una magia del mago Albus Silente, l’immaginario preside della scuola di magia di Hogwarts, potrebbe evitare.
Tempi duri anche per Harry Potter

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