Site icon Telepress

Tempo di Rai Politik

Abstract futuristic world & technology business background and space for text, vector illustration

Il servizio pubblico, in balia delle influenze politiche, rischia di minare il successo delle sue trasmissioni più importanti per favorire interessi personali e insipienze. La Rai naviga a vista, soffocata da diatribe politiche che rischiano di avere pesanti ripercussioni sulla salute delle sue tre reti tv. In principio furono gli scontri su Annozero , le sanzioni a Michele Santoro ora in arbitrato e la polemica – molto personale e poco giornalistica – tra il conduttore e il direttore generale della Rai, Mauro Masi. Poi fu la volta d i Report , la cui inchiesta sulle scorribande immobiliari e fiscali di Silvio Berlusconi ad Antigua ha rischiato di non andare in onda a causa del- le pressioni dell’avvocato del premier (nonché parlamentare del Pdl), Niccolò Ghedini. Infine, ecco lo scontro tra la coppia Fazio-Saviano e i vertici di Viale Mazzini, per i contratti non ancora firmati dei collaboratori di Vieni via con me .   La situazione di impasse in Rai è vecchia di mesi, ma negli ultimi giorni la confusione è aumentata a dismisura a causa di posizioni della dirigenza, con Masi a fare da regista della discordia e dei volti noti come Santoro che nutrono la propria vocazione al martirio perdendo di vista la centralità dei contenuti, di un bilancio che vira sempre più al rosso, specie se si parla di credibilità. L’impressione è che la metastasi del conflitto d’interessi deflagrato nel 1994 sia giunta allo stadio finale e che il requiem per il network di Stato sia ormai pronto. A meno di non voler barattare un servizio pubblico con una confusa gran cassa di famiglia. O con una claque.

Exit mobile version