Site icon Telepress

The Millionaire nella bufera: piccoli attori sfruttati

Abstract futuristic world & technology business background and space for text, vector illustration

Quattro Golden Globe vinti. Dieci nomination agli Oscar. Titolo di Miglior film ai Sag Award. Sono questi alcuni dei numeri della pellicola che è stata accusata nelle ultime ore di aver sfruttato i piccoli attori protagonisti di alcune sequenze per poi abbandonarli nelle condizioni in cui si trovavano prima di prendere parte al progetto. Rubina Ali e Azharuddin Ismail, che nel film interpretano la parte del fratello dell’amica del protagonista da piccoli, sarebbero stati pagati rispettivamente 500 e 1.700 sterline per un anno di lavoro. Ad aggravare la situazione, che parte da un cifra ridicola se paragonata al costo totale del film -15 milioni di dollari – e ai 73 milioni incassati fino a ora, il fatto che i due attori di otto anni al momento se la passino peggio di prima , come si apprende dalle pagine del Daily Telegraph. ” I soldi sono già finiti. Li abbiamo usati tutti per pagare i medicinali – si è lamentato il padre di Azharuddin – A noi sembra che i nostri figli siano stati abbandonati “. La baracca abusiva in cui abitava con la famiglia di Azharuddin, prosegue il quotidiano britannico, è stata abbattuta dalle autorità di Mumbai. Ora il bambino dorme sotto un telo di plastica. Rubina e la sua famiglia vivono lì vicino. Il padre, un falegname, si è rotto una gamba durante le riprese e, da allora, è disoccupato. La risposta del regista Danny Boyle e del produttore Christian Colson , che si sono dovuti destare improvvisamente dai loro sogni popolati di statuette, è stata tempestiva : ” Ogni precauzione è stata presa per assicurare un seguito longevo e duraturo al coinvolgimento dei due bambini nel film. E’ stato deciso che la loro istruzione sarebbe stata una priorità. Dal giugno 2008, a nostre spese, i due bambini vanno a scuola, stanno facendo grandi progressi. Lo abbiamo visto con i nostri occhi la settimana scorsa quando abbiamo visitato l’istituto che frequentano. Abbiamo stanziato fondi per la loro istruzione sino all’età di 18 anni, quando avranno accesso al fondo fiduciario a loro nome “. I genitori ovviamente smentiscono. La stampa britannica attacca. Il dubbio resta. All’Academy l’ardua sentenza.

Exit mobile version