The Observer non chiuderà A confermarlo è Guardian News & Media, editrice, dopo che il mese scorso erano trapelate indiscrezioni circa la smantellamento della redazione londinese dello storico quotidiano, fondato due secoli fa. Il giornale dovrebbe evolvere, probabilmente riducendo il numero delle pagine, accrescendo l’integrazione con gli altri contenuti di GN& , in particolare servizi e articoli di The Guardian, testata di punta del Gruppo che ha invece affrontato una forte ristrutturazione del suo numero del sabato, ora arricchito da inserti ad hoc (lifestyle, eventi, cultura) e reso più leggero nella foliazione del giornale ‘principale’ “Considerata la recessione di questo periodo e la transizione al digitale, non esiste gruppo editoriale nel mondo che non stia rivalutando le proprie attività e il proprio modo di fare giornalismo – ha detto Alan Rusbridger, editor-in-chief odi GN&M – La nuova versione di The Observer, così come l’edizione del sabato di The Guardian, è stata ottimamente accolta. Di conseguenza, pubblicheremo un formidabile pacchetto-weekend , con due giornali complementari, ciascuno con il suo stile e la sua voce” I sindacati britannici di categoria hanno accolto la notizia della sopravvivenza della testata con un sospiro di sollievo , ma mantengono alta la guardia: “Accogliamo la decisione con piacere, ritenendo The Observer uno dei titoli distintivi e più autorevoli – dice Jeremy Dear, segretario della National Union of Journalists – ma abbiamo bisogno di rassicurazioni sui posti di lavoro e vogliamo vedere il piano aziendale per il futuro prossimo” Guardian News & Media, al 29 marzo, ha registrato perdite annuali nell’ordine dei 36,8 milioni di sterline.
The Observer cambia, ma non chiude

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