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Torino, il festival del cinema non delle star

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Si alza il sipario sul Torino Film Festival, che dal 26 novembre al 4 dicembre animerà il capoluogo piemontese portando pane per i denti degli amanti della settima arte. La rassegna offre 234 pellicole in sette giorni, di cui 16 in concorso nella sezione principale Torino 18, con la giuria guidata da Marco Bellocchio. Fuori concorso, nella sezione Festa Mobile, spiccano 27 Hours di Danny Boyle, con James Franco come protagonista, e Burlesque di Steve Antin con Cher e Christina Aguilera. Tra i premi consegnati, il più significativo è il Gran Premio Torino , riservato a quei nomi che hanno rinnovato, con le loro opere, il linguaggio cinematografico: quest’anno va a John Boorman, che siglò il successo di Un tranquillo weekend di paura del 1972, per cui fu candidato all’Oscar. E poi, spazio a horror e cortometraggi italiani, documentari e altri progetti dal taglio cinematografico. “Gli obiettivi sono due: creare un’assoluta sintonia con il pubblico, un pubblico unico, adulto, che non porta con sè il taccuino per gli autografi, ma ama visceralmente il cinema. E la seconda coincide in qualche modo ancora con la prima e riguarda sempre gli spettatori: lo scorso anno sono aumentati del 12 per cento e in quest’edizione vorremmo incrementare ancor più la crescita” . Queste le parole con cui Gianni Amelio , in veste di direttore, presenta il Torino Film Festival 2010. Una manifestazione di opere e non di volti noti, di sale (con schermo) e non di salotti.

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