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Torna Carosello, ma non è più come una volta

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Manca poco all’appuntamento con un vecchio amico, che sta per tornare sugli schermi televisivi. È prevista per il 6 maggio la partenza del nuovo Carosello. Carosello reloaded, questo è il nome completo, sarà trasmesso su Rai 1 ogni giorno, alle 21.10, in uno spazio di 210 secondi. La sperimentazione, per ora, andrà avanti fino al 28 luglio. La tv di Stato e la sua concessionaria di pubblicità Sipra per ora mantengono il riserbo sugli investitori. “Al momento – afferma il direttore generale, Fabrizio Piscopo – abbiamo chiuso con sette aziende che sono fra i primi trenta top spender del mercato”. L’attesa per vedere le prime strisce “composte da 3 mini-storie realizzate ad hoc” non sarà molta. Già il 3 maggio la Rai farà una serata completamente dedicata a Carosello reloaded. Un format, precisa Lorenza Lei, amministratore delegato di Sipra, che “vuole rappresentare per il mercato pubblicitario una nuova e più evoluta forma di comunicazione nell’era del digitale multischermo, multipiattaforma”. A regime, spiega ancora Piscopo, “questa operazione potrebbe valere per la Rai incassi pubblicitari aggiuntivi per 15-16 milioni. Venti se tutto dovesse andare per il meglio”. Un’iniezione tutto sommato non debordante, considerando il brusco tracollo del 2012 in cui la raccolta si è fermata a 744 milioni di euro contro i 965 dell’anno precedente. “Ma questa di Carosello reloaded – precisa Piscopo – non è un’operazione speculativa”. Il costo per gli inserzionisti dovrebbe aggirarsi attorno al milione di euro per tre mesi di spot. In questo lasso di tempo la Rai prevede per i clienti 21 passaggi, spot in radio, copertura sul web e trailer “nei 510 nostri cinema”. Gli spot dovranno essere autoprodotti dai clienti, ma qualora nel tempo si aggiungessero aziende non in grado di sostenere costi e lavoro per le produzioni «siamo pronti – conclude Piscopo – a dare il nostro apporto con uno specifico know how piuttosto che con interventi sui prezzi di inserzione”. Carosello forse ci libererà dalle auto e dalle tariffe tutto compreso. Quell’ossessivo ingorgo pubblicitario stava uccidendo superalcolici, pentole e pannolini. Il ritorno del celebre teatrino pubblicitario rinsalderà il mito di quello vero. Quello che durò dal febbraio 1957 al 1 gennaio 1977, il giorno dell’addio della Carrà. Dunque, l’idea di tornare alla sana abitudine del carosello dopo il tg e poi tutti, o almeno qualcuno a nanna, potrebbe funzionare a metà. Niente a che vedere con l’originale se non fosse che la Sipra ha annunciato di aver convinto la Ferrero a rispolverare il cartone del Gigante Amico, quello con Jo Condor e i Ricchi e Poveri per il momento snack. Il Carosello doc è durato vent’anni scarsi: tanti per un programma televisivo. Eppure, quei due minuti e quindici secondi vengono ancora oggi celebrati su internet, omaggiati nei musei e sulle pagine dei giornali. Forse, perché il Carosello rimane per un’intera generazione il ricordo di infanzia più nitido. Televisivamente parlando, è chiaro. Quando ancora non c’erano 7 canali generalisti, Sky, il decoder e il digitale terrestre, decine di canali per bambini la frase tipica di ogni genitore era: “Il Carosello, e poi a letto”. Il carosello è stato un modo di fare pubblicità che ha fatto la storia delle televisione e che rivisto oggi sembra dirci molto anche sul modo di pensare e di parlare tipico di quegli anni. Di cui non è detto si debba avere nostalgia. In ogni caso, il format era rigido nei tempi e nei modi: bianco e nero, qualche minuto di storia e al massimo 35 secondi di reclame del prodotto. Altri tempi, in tutti i sensi, rispetto alle veloci clip di oggi. Piccolo storie capaci di catturare milioni di persone.

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