Dal Viminale a Villa Verdi, oltre 700 luoghi aperti in 350 città il 11 e 12 ottobre
La cultura italiana si manifesta in molteplici forme durante le Giornate FAI d’Autunno, in programma sabato 11 e domenica 12 ottobre. In queste due giornate, oltre 700 siti eccezionali in 350 località italiane saranno aperti al pubblico, offrendo l’opportunità di visitare luoghi solitamente chiusi o poco conosciuti, lontani dai percorsi turistici tradizionali.
Tra i tanti spicca Villa Verdi a Sant’Agata di Villanova sull’Arda, storica residenza in cui Giuseppe Verdi visse per più di cinquant’anni, simbolo tangibile della cultura e dell’arte italiana. La storia e la memoria sono rappresentate da luoghi come il Campo 78 di Sulmona, dove furono internati i soldati degli eserciti alleati, e l’ex carcere Le Nuove di Torino, che ospitò partigiani e antifascisti durante il periodo bellico. Un racconto fatto anche di sentimenti si trova a Lustra, dove la vicenda della giovane maestra Adele Mazzei, arrivata in paese all’inizio del ‘900 per seguire il suo amore, testimonia la dedizione all’istruzione come strumento di cambiamento e riscatto sociale.
Il successo dell’iniziativa è reso possibile grazie al lavoro appassionato e volontario di oltre 15mila “Ciceroni”, tra cui 9mila giovani e giovanissimi, che accompagnano i visitatori nelle loro esplorazioni.
L’edizione 2025 delle Giornate FAI d’Autunno si presenta come una festa diffusa da Nord a Sud della Penisola, con uno dei suoi protagonisti simbolici rappresentato dal Palazzo del Viminale a Roma. Costruito nel 1911 su progetto dell’architetto Manfredo Manfredi e voluto da Giovanni Giolitti, il palazzo unisce elementi della Roma antica a un gusto monumentale di inizio ‘900 ed è oggi sede del Ministero dell’Interno.
Le aperture sono così numerose e diverse da rendere impossibile un elenco esaustivo. Tra le più suggestive figurano il retro della Fontana di Trevi, sempre nella Capitale, con visite alle camere di manovra e al sistema idraulico che gestisce le famose monetine, l’ex Stabilimento Italsider di Bagnoli, chiuso dal 1992 e oggi oggetto di un ambizioso progetto di rigenerazione urbana, l’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia a Catania e il Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica di Torino. A Collegno, infine, si potrà visitare Barricalla, il principale impianto italiano per lo smaltimento dei rifiuti speciali, noto per gli elevati standard di sicurezza e la presenza di arnie di api nei suoi giardini, simbolo di sostenibilità e innovazione.
Questa edizione assume un significato particolare in quanto celebra i 50 anni dalla fondazione del FAI, nato nel 1975 grazie all’impegno di Giulia Maria Crespi, Renato Bazzoni, Alberto Predieri e Franco Russoli. Davide Usai, direttore generale del FAI, ha sottolineato l’importanza del patrimonio gestito dall’associazione, che cura con passione e competenza 75 beni storici rappresentativi dell’identità italiana, estesi su 85.000 metri quadrati di edifici e 8,6 milioni di metri quadrati di paesaggi.
Dal 1975 a oggi, solo per interventi di restauro, conservazione e manutenzione, il FAI ha investito oltre 162 milioni di euro, con un programma di cantieri e investimenti per 26 milioni previsto nei prossimi tre anni.