La famiglia Angelucci, editrice di “Libero” e del “Riformista”, non si è presentata di fronte al notaio nell’ultimo giorno utile per rilevare il quotidiano “L’Unità”, dopo la diffida già mandata dai soci della Nie, società editrice del quotidiano fondato da Antonio Gramsci. Ora la parola passa agli avvocati e la disputa si trasferisce in altra sede. La notizia è stata resa nota all’interno di un comunicato di Marialina Marcucci, presidente della Nie.
Tra Angelucci e “L’Unità” è nulla di fatto

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