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TRACCE INDELEBILI

Abstract futuristic world & technology business background and space for text, vector illustration

Le soluzioni RFId permettono di rintracciare cose, persone e animali.Anche in Italia cominciano a essere usate nei settori più vari.La tecnologia RFId (Radio Frequency IDentification) sta vivendo un momento di grande notorietà data l’ampia diffusione delle sue applicazioni. La prima comparsa in un servizio di pubblica utilità risale agli anni Novanta con l’introduzione del Telepass. L’uso della soluzione RFId si basa sulla presenza di un componente elettronico, tag o transponder che grazie agli sviluppi recenti può essere grande solo pochi millimetri. Su questo sono memorizzati i dati di identificazione che vengono trasmessi a un lettore RFId. In pratica, con la tecnologia RFId è possibile identificare e tracciare persone, animali e oggetti. In Italia i progetti legati a questa tecnologia hanno fatturato 74,5 milioni di euro nel 2005 e hanno visto applicazioni in svariati ambiti come le tessere magnetiche della metropolitana, l’apertura di serrature o la tracciabilità di animali e addirittura persone nel settore ospedaliero.Per fare il punto sull’argomento in occasione del convegno “RFId alla prova dei fatti” promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con AItech-Assinform e Fondazione Politecnico di Milano, è stato presentato l’Osservatorio RFID 2006 della School of Management. Sono state esaminate 497 applicazioni, di cui 200 nate nel corso dell’ultimo anno, sviluppate presso oltre 300 organizzazioni. L’esame delle 137 applicazioni prese in considerazione l’anno scorso ha evidenziato un aumento di quelle che da pilota o test sono diventate esecutive, da 52 a 65, e di quelle che dopo analisi su carta o sperimentazione o pilota sono state rimandate o scartate, da 21 a 57. Questa tendenza segnala che si stanno delineando con maggior chiarezza le potenzialità della tecnologia RFId.Le applicazioni che hanno raggiunto uno stato avanzato di sviluppo sono 230, delle quali il 60% relative ad aziende operanti nei settori dei servizi. Gli ambiti più consolidati, come già rilevato l’anno passato, sono il ticketing e il Crm nel Trasporto Pubblico, applicazioni di bigliettazione elettronica mediante l’utilizzo di carte ‘contactless’ che consentono di accedere anche ad altre tipologie di servizio. Un esempio in questo senso è il superamento della fase pilota, che si avvia a quella conclusiva, del sistema di bigliettazione magnetico-elettronica di Atm Milano. L’azienda dei trasporti sta ultimando l’equipaggiamento dei mezzi di superficie con validatrici contactless e sta procedendo alla continua distribuzione delle tessere RFId agli abbonati. Sono invece ancora ambiti sperimentali la logistica e il trasporto merci, la gestione di asset, la tracciabilità dei prodotti lungo la filiera, l’identificazione dei pazienti negli ospedali e dei cittadini nella Pubblica Amministrazione a causa di problemi ancora in via di risoluzione come l’indisponibilità delle bande di frequenza Uhf. è previsto per esempio per il 2006 l’avvio del progetto dell’Istituto Clinico Humanitas relativo alla geolocalizzazione del paziente all’interno del Pronto Soccorso. Il paziente avrà un tag attivo che consentirà di individuarne la posizione all’interno della struttura. E’ invece ancora limitata la sperimentazione reale nella gestione dei punti vendita, nelle applicazioni di Crm nella Gdo e nel retail. Scarsa anche quella relativa alle applicazioni in cui l’RFId è impiegato per migliorare le funzionalità di prodotto, attivare i pagamenti nei servizi e supportare la misura delle prestazioni negli ambienti lavorativi.Nello studio delle singole applicazioni è stata affrontata la quantificazione dei benefici e la valutazione economico-finanziaria dei ritorni sugli investimenti. I benefici sono stati classificati fra tangibili e intangibili. I benefici tangibili sono quelli legati a una riduzione di costo o a un incremento di fatturato, categoria facilmente valutabile e quindi spesso più considerata. Quelli intangibili sono riconducibili all’immagine o ricollegabili a un aumento di dati accessibili al management. Questi ultimi sono più difficili da valutare in termini quantitativi. Un’analisi costi-benefici strutturata, che permette di argomentare e valutare ampiamente l’introduzione dell’RFId, è stata condotta solo nel 15% delle applicazioni esaminate rallentando così la fluidità del processo di applicazione della tecnologia.La filiera dell’offerta è stata analizzata attraverso un censimento di 200 aziende medio piccole in Italia. La classificazione operata è stata quella della precedente edizione della ricerca dividendo gli attori fra Rivenditori e Sviluppatori di tecnologie, coloro che sono legati alla progettazione e rivendita, Sviluppatori e Integratori di software, i fornitori che si occupano delle codifica e dell’implementazione del middleware e degli applicativi, e System Integrator che operano direttamente sul campo. Nel 2005 solo il 5% degli attori del campione analizzato ha realizzato un fatturato superiore a 5 milioni di euro e il 58% ha realizzato un fatturato inferiore al mezzo milione di euro. Dall’analisi emerge inoltre una necessità a orientarsi verso una specializzazione dei ruoli da parte degli attori.Le tecnologie RFId utilizzate sono ancora in linea con quelle di dodici mesi fa, con una netta predominanza della tecnologia Hf, ovvero ad alta frequenza a 13,56 MHz, sia per le applicazioni sugli oggetti sia sulle persone. L’uso delle frequenze Uhf, che offrono una banda più potente a 869-915 MHz, è ancora limitato in Italia ma non del tutto assente dato il crescente interesse in questa direzione. La novità di questa edizione dell’Osservatorio è rappresentata dalla convergenza tra RFId e altre tecnologie Mobile & Wireless che vengono usate in un numero sempre crescente di casi in ogni settore, dalla sanità al trasporto pubblico e alle utility.Il valore complessivo di progetti RFId fatturati in Italia è stato pari a 74,5 milioni di euro, di cui 5 milioni legati a servizi Post Vendita. Il settore più rilevante è stato quello del Trasporto Pubblico con oltre il 30% del mercato dei nuovi progetti, seguito dall’Utility e Pubblica Amministrazione con il 15% circa, da Automotive, l’unico settore manifatturiero tra i primi cinque, con l’l1%, Trasporti e Logistica con l’8% ed Edutainment il 7%. Dal punto di vista delle soluzioni il ticketing/pagamenti copre circa il 36% del mercato, seguito dal supporto operations che si attesta poco sotto il 30%.Secondo l’Osservatorio, in futuro gli ambiti applicativi definiti a rapida diffusione capillare, come il controllo della produzione o l’identificazione degli animali, vedranno una diffusione di massa della tecnologia RFId in quanto sono state abbattute quasi tutte le barriere di adozione. Per gli ambiti applicativi strategici in cui il percorso è già avviato, come nel Trasporto Persone e il ticketing, definiti in corsa, è prevista una prosecuzione nel tempo dell’applicazione del progetto che potrebbe dover richiedere diversi anni. Per ambiti come logistica e trasporto merci e la tracciabilità di filiera nell’alimentare e nel farmaceutico, l’applicazione è stata definita in potenza e in quanto tale di dubbia realizzazione. A livello europeo Viviane Reding, commissario alla Società dell’Informazione e ai Media, ha avviato un dibattito pubblico sull’RFID con l’obiettivo di disegnare gli scenari futuri dal punto di vista delle aziende, degli utenti e dei fornitori.•Martina Pennisi

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