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Troppe taglie su Santoro

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Auditel – I numeri della tv di Giorgio Bellocci “… attenta Beatrice B., i capi preferiscono le bionde ma poi sposano le brune…”. Basterebbe questo incredibile “consiglio” di Aldo Grasso a Beatrice Borromeo, lanciato dalle colonne del “Corriere della Sera” del 10 marzo, per capire l’aria che tira intorno a Michele Santoro in questo momento. La nuova edizione di “Annozero” (Raidue, giovedì, ore 21.00) è partita con il botto, se si pensa non solo al duro scontro tra il conduttore e il ministro Mastella (imbarazzante la performance di quest’ultimo), ma anche all’ottimo risultato in termini di auditel: 3 milioni di spettatori con quasi il 13% di share. Una manna per Raidue, per di più nella serata del “Grande Fratello” e del bellissimo Million Dollar Baby . Sarà, come dicono i detrattori di Santoro, per il clima da arena che si viene a creare? Personalmente trovo che i programmi di Santoro siano tra i pochi veramente fotografati con cognizione di causa dall’auditel. Se ti sintonizzi su “Annozero” lo fai con la precisa intenzione di non cambiare canale, ed è bassa la percentuale di coloro che possono farlo a seconda degli argomenti trattati. Il “sangue che scorre”? Per quello al giovedì c’è il caos del “Grande Fratello”… Forse i telespettatori avranno trovato interessante un dibattito duro e senza troppi sofismi sui Dico, oppure gli stessi avranno apprezzato lo strepitoso intervento di Marco Travaglio dedicato a Giulio Andreotti (è difficile accettare veti sui diritti civili da chi in passato si è esercitato in baci a dir poco… pericolosi!). Su Beatrice Borromeo ribadisco quanto scritto su queste colonne nel dicembre scorso: sia pure con i limiti dell’inesperienza lei svolge bene il compito di dialogare con l’audience più giovane. Certo, un’allusione come quella che Grasso ha buttato lì con disinvoltura nella sua celebrata rubrica non le è di grande sostegno. Posso dirla tutta? Grasso per colpire Santoro ha usato un argomento volgare. Borromeo è in grado di difendersi da sola, ma l’episodio, nato nelle pagine del più letto tra i quotidiani, è l’ennesima dimostrazione dell’ostilità bipartisan che circonda Santoro soprattutto tra gli addetti alla comunicazione. Su querelle con Mastella hanno pontificato i soliti noti del centro-destra, ma anche esponenti di governo. E’ una storia vecchia, ma il quesito è sempre di più: a chi dà veramente fastidio Michele Santoro?

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