Ore di panico per la Tunisia, che rischia di finire rapidamente nella spirale di una guerra civile, dopo l’assassinio del leader progressista Chokri Belaid avvenuto il 6 febbraio. “L’omicidio di Belaid dà il via agli scontri” , dice un servizio di SkyNews , raccontando le prime rivolte spontanee nelle strade di Tunisi. “L’assassinio scuote il governo tunisino” , scrive The Wall Street Journal , facendo eco ai giornalisti di Murdoch. “Belaid è stato ucciso davanti a casa” , si legge su El Pais : l’omicidio del capo dell’opposizione ha ridato immediatamente sfogo ai malumori popolari, ma “il partito islamico rifiuta lo scioglimento del governo” , fa sapere Associated Press . La frizione tra i secolaristi e la fazione islamica è da sempre forte, ma i colpi d’arma da fuoco che hanno ucciso Belaid rischiano di far deflagrare l’intero Paese. “Avvocato, magistrato, uomo della sinistra laica” , così lo definisce Le Point , mentre Le Parisien annuncia “lo sciopero generale nel Paese” , indetto immediatamente dal sindacato per ricordare il compagno morto. “Nuove incertezze pervadono la Tunisia” , dice un editoriale di The New York Times , ricordando i molti nodi da sciogliere in tutto il Nord Africa, per niente pacificato dopo la così detta primavera araba di due anni fa.
Tunisia, l’omicidio di Belaid dà il via agli scontri (SkyNews)

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