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Turismo congressuale in Italia ai livelli prepandemia

Anche il turismo congressuale italiano sta tornando ai livelli pre-pandemia, la fase di rilancio iniziata già nel 2021 si è consolidata nel 2022: lo testimoniano i dati dell’OICE 2022 -Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi, la ricerca promossa dall’associazione della meeting industry Federcongressi&eventi e realizzata dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – ASERI.

I dati rilevati confermano che nel 2022 il turismo congressuale ha recuperato oltre il 70% degli eventi realizzati nel 2019, l’ultimo anno di riferimento prima dell’esplosione della pandemia. Un recupero avvenuto nonostante il perdurare nel primo trimestre dello scorso anno delle restrizioni dovute al Covid19 e un contesto geopolitico complesso e incerto. L’andamento positivo dei primi 6 mesi di quest’anno e le previsioni positive per il secondo semestre indicano che sarà superato il livello di eventi registrato prima della pandemia. Buone anche le prospettive sull’andamento del fatturato: oltre la metà delle sedi, il 52,7%, prevede nel 2023 un aumento rispetto al 2022.

I dati principali dell’Osservatorio registrano nel 2022 303.689 tra congressi ed eventi business, con un aumento del 251,3% rispetto al 2021. I partecipanti sono stati 21.215.934 (+362,7% rispetto al 2021) e le presenze 31.706.600 (+366,4% rispetto al 2021).

Il perdurare delle restrizioni sanitarie nei primi mesi del 2022 è stato un freno per gli eventi internazionali, solo l’8,3% del totale in un contesto che ha visto la maggior parte (63,2%) con una dimensione locale (partecipanti provenienti prevalentemente dalla stessa regione nella quale si è svolto l’evento). Il 28,5% ha invece avuto un orizzonte nazionale.

 

di Davide A. Porro

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