Bobbie Tsankov, noto giornalista bulgaro 31enne, è stato ucciso a Sofia da due uomini che, secondo quanto si apprende, sono poi fuggiti a piedi. L’esecuzione è avvenuta in pieno giorno. Tsankov, che lavorava prevalentemente in radio e si occupava di criminalità organizzata, è morto sul colpo. Lo scorso novembre la polizia ha arrestato un boss bulgaro attivo nel traffico di droga grazie alle minacce che il criminale aveva iniviato al giornalista. Nel medesimo periodo Tsankov stava lavorando alla pubblicazione di un libro sul crimine organizzato in Bulgaria. Tsankov è stato inoltre ripetutamente (2003, 2004, 2006) accusato di aver sottoscritto contratti di sponsorizzazione , pratica non consentita a chi svolge attività giornalistica. L’omicidio di Tsankov apre nel peggiore dei modi il nuovo anno, dopo il bagno di sangue vissuto dal mondo del giornalismo nel 2009. Stando ai dati dell’organizzazione non governativa Presse Emblème Campagne, sono stati 121 i giornalisti uccisi nei 12 mesi passati (+33% rispetto al 2008). “ Il 2009 è stato un anno nero per i mass media nel mondo ” , ha sottolineato il segretario generale del Pec Blaise Lempen in un comunicato. “ Dieci giornalisti al mese in media sono stati uccisi nel 2009 da gruppi armati, associazioni a delinquere, governi e in attentati terroristi” , ha aggiunto. “ Molti altri giornalisti sono stati rapiti o costretti al silenzio o all’esilio, e l’impunità resta la regola ”, secondo Lempen. Il bilancio è stato appesantito dal “più grande massacro di giornalisti della storia in una sola giornata” , secondo l’Ong: il 23 novembre 31 reporter sono stati massacrati nella provincia di Mindanao , nel sud delle Filippine. Nella lista dei Paesi più pericolosi per i giornalisti ci sono, tra gli altri, il Messico, la Somalia, il Pakistan, la Russia e l’Iraq.
Ucciso giornalista bulgaro di cronaca nera

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