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Un futuro da tecnologia flessibile

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La buona notizia del 2013 è che non distruggeremo più il telefonino lasciandocelo sfuggire dalle mani: lui sarà infrangibile. I tempi sono maturi. Lg e Samsung sono pronte a produrre una nuova generazione di telefonini a schermo flessibile , praticamente indistruttibili: servirà almeno a non costringere più ad acquistare costose cover di gomma colorata per attenuare l’effetto delle cadute. Forse ci vorrà qualche mese in più, ma sono in rampa di lancio anche tablet e televisioni infrangibili: una volta aperta la strada, la conversione dal rigido al flessibile sarà esportata a tutte le tecnologie a schermo digitale. Con lo stesso principio, sono in cantiere anche i mini-computer indossabili: bracciali da polso in grado di verificare in tempo reale le condizioni di salute mentre si fa jogging e di chattare con gli amici sui social network. Lo spartiacque è la realizzazione di nuovi tessuti-batteria in grado di immagazzinare l’energia come pile ricaricabili: le Università ci lavorano da anni, i risultati sembrano imminenti. Secondo Gartner , l’elettronica indossabile è un capitolo che verrà aperto rapidamente e darà vita a nuove aziende dedicate solo a questo: già si lavora a magliette di cotone riscaldate per consentire di uscire in pieno inverno con i vestiti leggeri come fossimo in primavera.  Scontato che si avrà sempre più a che fare con l’immensamente piccolo, con le nanotecnologie che promettono computer sempre più potenti e con il 4G che porterà velocità di trasferimento dei dati sempre più rapide, un bel salto in avanti saranno le  città intelligenti. Città che sono in via di progettazione in Olanda, Regno Unito, Cina e Brasile: dialogheranno autonomamente via internet, terranno informati i cittadini su sprechi, guasti e consumi, e faranno discutere su Grande Fratello e futuro inarrestabile, su rispetto della privacy e vantaggi dell’efficienza.  Google, intanto, lavora da tempo sulla realtà aumentata: il Project glass , gli occhiali che ricorderanno l’agenda e indicheranno la strada. Li comanderemo annuendo, ma arriverà prima il ToyTalk: l’orsetto parlante interattivo di una startup che ha appena ricevuto 16 milioni di dollari sul suo progetto di business. 

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