Il futuro dell’hi-tech passa dai tablet. Se ancora ce ne fosse bisogno, l’ultima conferma è arrivata dagli eventi andati in scena a San Francisco e Abu Dhabi. Le vendite mondiali complessive di device (pc, tablet e telefoni cellulari) raggiungeranno 2,32 miliardi di unità nel 2013, con un incremento del 4,5% rispetto al 2012, secondo le previsioni di Gartner . Il mercato è trainato dallo spostamento verso i device di prezzo medio-basso in quasi tutte le categorie, ma, soprattutto, dalla categoria tablet che crescerà quest’anno del 53,4%, pari a 184 milioni di terminali distribuiti. Per contro, i pc tradizionali (desktop e notebook) perderanno l’11,2% quest’anno, per 303 milioni di unità; includendo gli ultramobile, la perdita sarà dell’8,4%. Le unità di cellulari distribuite nel 2013 cresceranno invece del 3,7%, superando 1,8 miliardi di unità. Ma anche nel mondo tablet ci sono trasformazioni in atto. I modelli più avanzati scendono di prezzo, mentre sempre più consumatori scelgono form factor ridotte: come dimostra anche un sondaggio condotto dalla stessa Gartner a livello globale, il tablet viene usato per consumare contenuti e gli utenti lo preferiscono molto piccolo e maneggevole. “In linea con il trend osservato lo scorso anno, ci aspettiamo che la stagione degli acquisti natalizi sarà concentrata sui tablet più piccoli; persino lo smartphone perderà il suo appeal”, commenta Carolina Milanesi, research vice president di Gartner. ” La preferenze sono per i device dedicati ma vediamo opportunità per ultramobili ibridi che uniscono le funzionalità del pc alla form factor del tablet”, aggiunge Ranjit Atwal, research director di Gartner. “Gli utenti che devono trovare un compromesso tra lavoro e tempo libero troveranno vantaggioso comprare e portare con sè un solo device con cui possono far tutto, pur se l’esperienza non equivale a quella che otterrebbero con due device specifici separati per le due attività. Gli utenti senza problemi di spesa potrebbero avere sia un tablet che un ultramobile; il tablet verrebbe riservato al consumo di contenuti”. “Non cambiamo idea, non siamo come quelli che una volta vedevano nei netbook i computer del futuro e oggi puntano sui tablet” dice Cook a inizio conferenza. Ai tablet, Apple ha creduto subito, e oggi, a tre anni e mezzo dal lancio del primo iPad, dichiara di averne venduti 170 milioni in tutto il mondo. Eppure l’iPad è sceso per la prima volta sotto il 50% del mercato, insidiato dalle tavolette Android e dal Kindle Fire di Amazon. L’iPad Air adotta un display da 9,7 pollici, come il modello precedente, ma riprende il design dell’iPad mini, con la cornice più sottile sui lati lunghi. Il peso cala del 20% (450 grammi), diminuisce lo spessore (7,5 mm), resta invariata la durata della batteria. A un primo contatto sembra molto più maneggevole dell’iPad di quarta generazione: il divario con l’iPad mini si è ridotto sensibilmente, lo schermo è sempre bello, l’impressione generale è quella di un apparecchio più moderno. Le novità sono anche all’interno, con il chip A7 che si è già visto sull’iPhone 5s e garantisce una grande reattività dell’interfaccia e delle app. Lo adotta pure l’iPad mini 2012, ora finalmente con display retina: ha una definizione di 2,048× 1,536 pixel su 7,9 pollici. A vederlo è identico al modello precedente, anche se in realtà pesa qualche grammo in più. I prezzi sono da fascia alta, come sempre: da 489 euro per l’iPad Air, da 389 per il mini. “Servono mille no per un solo sì, per non aggiungere funzioni inutili e inventare qualcosa che la gente comune abbia davvero voglia di usare“. Così Cook, che spiega poi come l’uso dei tablet Apple sia pari all’81% del totale, mentre molti dei concorrenti sono adoperati poco o per niente. E l’iPad ha alle spalle anche un poderoso ecosistema, con un milione di app nello Store e 60 miliardi di download finora, che hanno fruttato agli sviluppatori di tutto il mondo oltre 13 miliardi di dollari. Il giorno precedente al Nokia World di Abu Dhabi la casa finlandese, acquisita da Microsoft lo scorso settembre, ha presentato i nuovi modelli di smartphone, partendo dai più economici Asha per arrivare ai più potenti Lumia equipaggiati con Windows Phone 8. Al di là degli aggiornamenti hardware e software, il punto di forza di Nokia nell’ambito dei telefoni cellulari si conferma quello fotografico. La vera sorpresa, però, è rappresentata dal Lumia 2520, un tablet da 10.1 pollici con schermo Hd e sistema operativo Windows RT 8.1. Si tratta di un dispositivo con processore Snapdragon 800 da 2.2 GHz, equipaggiato con 2 Gb di ram e 32 Gb di memoria. A corredo è disponibile la Power Keyboard, una tastiera che si collega al tablet e che lo trasforma praticamente in un portatile offrendo, oltre a due porte usb aggiuntive, una batteria ausiliaria che secondo Nokia dovrebbe garantire 5 ore di autonomia aggiuntive. Il primo tablet a marchio Nokia, almeno in questa fase, si troverà a vestire lo strano ruolo di concorrente diretto del Surface 2, il tablet prodotto in proprio dalla casa di Redmond a cui somiglia straordinariamente sia come filosofia, sia come caratteristiche. Chissà che proprio nella versione finlandese il Windows Tablet non riesca a trovare quello spazio che Surface finora ha faticato a trovare. Chi vincerà? E’ ancora presto per dirlo, il vantaggio di Apple nel mercato è ancora solido e quello nella tecnologia, per quanto come dimostra Nokia il margine di sia ridotto, è ancora ampio. Per mantenere questo vantaggio Apple ha sfoderato un tablet nuovo e potentissimo, gli altri non perderanno molto tempo prima di cercare il sorpasso.
Un mondo fatto di tablet

Abstract futuristic world & technology business background and space for text, vector illustration