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Unità: i giornalisti chiedono chiarezza sul futuro

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Chiarezza sul futuro de “ L’Unità ” e sulle voci di un suo possibile ridimensionamento: è quanto chiedono, con forza, i giornalisti della testata, che hanno organizzato un’iniziativa pubblica, con il sostegno della Federazione della stampa e dell’Associazione stampa romana. L’iniziativa per ribadire “la necessità di un confronto” a pochi giorni dal cda della Nie (Nuova Iniziativa Editoriale), la società editrice del quotidiano, previsto per venerdì 30 marzo. “Tre parole – ha detto Umberto De Giovannangeli, del comitato di redazione – sintetizzano le ragioni di un percorso di lotta, culminato nello sciopero dell’8 marzo: orgoglio, preoccupazione e determinazione a battersi affinché L’Unità mantenga e rafforzi la propria identità di voce libera, indipendente, autorevole” Il giornale vende 54 mila copie, ma è a un bivio: il rafforzamento o il ridimensionamento. “Galleggiare è un approdo inaccettabile” dice il Cdr. Agli azionisti, i giornalisti suggeriscono “la riapertura del centro stampa del Sud, l’aumento della foliazione, lo sviluppo multimediale, il rafforzamento delle cronache locali” “Non si può fare de L’Unità un giornale residuale – ha detto il segretario della Fnsi, Paolo Serventi Longhi – agli azionisti chiediamo di uscire dall’ombra: venerdì prendano le loro decisioni e informino subito il cdr. Fnsi e Asr – ha ribadito Serventi – saranno a fianco della redazione per chiedere trasparenza in difesa di quello che è, è stato e deve essere ancora un grande giornale”

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