Per sconfiggere il traffico mondiale di merci false e pirata, è in preparazione un accordo internazionale. Per ora si sa solo che non introdurrà l’obbligo di analizzare i pc portatili e i lettori mp3 per le autorità doganali in cerca di file scaricati illegalmente. Questa rassicurazione è arrivata da Stanford McCoy, dell’Office of U.S. Trade Representative for Intellectual Property and Innovation. A spingere l’amministrazione Bush a prendere provvedimenti in merito, sono stati gli attivisti digitali: la causa è stata intentata dai gruppi Public Knowledge e Electronic Frontier Foundation, che vogliono costringere l’Office of U.S. a spiegare nel dettaglio le misure che saranno contenute nell’accordo. S tati Uniti, Giappone e Unione Europea, assieme ad altri dieci paesi, stanno lavorando per definire il comportamento da tenere nei confronti della pirateria. McCoy ha spiegato che “l a violazione su larga scala della proprietà intellettuale, che spesso coinvolge il crimine e costituisce una minaccia alla salute e alla sicurezza ” è ormai un problema imponente e che va affrontato a livello mondiale. ” Garantire alle autorità di frontiera quel genere di autorità non comporta assolutamente l’obbligo di perquisizione dei lettori musicali o dei pc dei viaggiatori “, ha precisato McCoy. Il terzo round di colloqui si svolgerà il mese prossimo a Tokyo; l’obiettivo è concludere il patto entro la fine dell’anno , ma McCoy ha detto chi si occupa dei negoziati dovrà lavorare parecchio per farcela.
Usa cerca appoggio di Giappone e Ue contro la pirateria

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