Il settore dei videogiochi, in fermento per l’avvicinarsi del prolifico periodo natalizio, ha festeggiato qualche giorno fa un anniversario importante: sono passati cinquant’anni dal 18 ottobre del 1958, giorno in cui William Higinbotham, un fisico nucleare, mise a disposizione del pubblico che visitava il Laboratorio Nazionale di Brookhaven, nello stato di New York, un gioco chiamato ‘Tennis for Two’ La gente fece la fila per provare i due comandi separati, connessi ad un computer analogico che usava un oscilloscopio come schermo, con i quali muovere un punto luminoso verde che fungeva da pallina. Higinbotham, che in passato aveva lavorato al Progetto Manhattan, quello che dai laboratori di Los Alamos produsse la prima bomba atomica, cercava di rendere meno noiosa l’annuale apertura al pubblico del laboratorio, uno dei principali degli Stati Uniti e penso’ a qualcosa di interattivo. Fu un successo. I visitatori rimasero affascinati dal punto luminoso che potevano mandare al di la’ di una rete virtuale usando dei primordiali joystick, composti da bottoni e da una rotella da girare per controllare l’angolo di una racchetta invisibile. Malgrado l’accoglienza calorosa del pubblico, lo scienziato non pensò mai di brevettarlo e il ‘Tennis for Two’ rimase solo un intrattenimento per il pubblico del Laboratorio. A Higinbotham, scomparso nel 1994, venne riconosciuta l’invenzione del primo videogioco nel 1982, dal magazine Creative Computing. Da allora, la maggioranza delle riviste specializzate lo considera il pioniere di un’ industria che solo negli Stati Uniti, fra il 2006 e il 2007, ha fatturato 9,5 miliardi di dollari.
Videogiochi spengono 50 candeline

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