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WhatsApp a pagamento, utenti Android in rivolta

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Quel che prima era diceria, adesso è verità: gli utenti Android, come quelli iPhone, dovranno pagare il servizio di WhatsApp. Si tratta di una piccola tassa di 79 centesimi di euro all’anno (il primo anno è gratuito), che però ha fatto infuriare gran parte dell’utenza. Gli sviluppatori dell’applicazione, che da quando ha raggiunto popolarità mondiale richiede aggiornamenti e un team di lavoro che ne garantisca l’efficienza constante, hanno deciso di monetizzare per via diretta il traffico crescente sulla app, evitando così di vendere ai pubblicitari spazi e dati degli iscritti. Prima o poi, dunque, tutte le versioni di WhatsApp (iOs, Android, ma anche Windows e BlackBerry) perderanno la loro gratuità e saranno vendute come molti altri software degli app store. Molti utenti Android minacciano il passaggio ad altri servizi simili, qualcuno pensa di tornare a e-mail e sms, ma è difficile immaginarsi servizi per smartphone (perciò ad alto utilizzo) sempre completamente gratis.

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