L’ articolo 7 del decreto Pisanu sottopone circoli privati e pubblici esercizi a una serie di condizioni severe nel caso vogliano mettere a disposizione del pubblico una connessione a internet. In particolare la registrazione presso la Questura e l’obbligo di identificare e registrare gli utenti con la carta d’identità Il provvedimento è stato varato per mettere in campo una serie di misure per il contrasto del terrorismo. A questo scopo il decreto ha introdotto nuovi reati, come quelli di arruolamento e addestramento per finalità di terrorismo, o di istruzione alla preparazione e all’uso di materiale esplosivo. Ha previsto misure come il prelievo coattivo della saliva per l’estrazione del Dna dei sospetti terroristi, che possono essere trattenuti fino a 24 ore (non più solo 12) per l’identificazione. E ha previsto espulsioni più facili per chi é sospettato di agevolare cellule terroristiche. Sono inoltre state predisposte misure riguardanti il controllo del traffico telefonico e di internet. In particolare per quanto riguarda i gestori di pubblici esercizi che mettano terminali internet a disposizione dei clienti, sono scattati obblighi stringenti. Il gestore deve chiedere e ottenere una specifica licenza al questore. In secondo luogo è tenuto all’identificazione certa, tramite carta d’identità o numero di cellulare, dei clienti che vogliano accedere alla rete a mezzo wi-fi. Infine deve conservare in un apposito archivio le informazioni riguardanti il traffico effettuato (il cosiddetto ‘log’) in modo che le forze dell’ordine possano all’occorrenza consultare tali. E’ proprio di queste norme che, da più parti, si chiede il superamento per consentire un accesso più semplice e diretto alla rete.
Wifi, cosa prevede il decreto Pisanu?

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