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Wifi libero addio, forse

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Obblighi tecnicamente impossibili per chiunque offra wifi al pubblico. E’ così che il governo vara un dietro front alla promessa liberalizzazione del wifi per un emendamento approvato dalla commissione Trasporti, Poste e telecomunicazioni. Molte le critiche da esperti e addetti ai lavori, in queste ore, e adesso la sola speranza è che l’emendamento venga modificato prima dell’approvazione alla Camera . Altrimenti, addio wifi libero: la norma vuole obbligare il gestore (un negozio, un ristorante, un hotel) a tracciare il collegamento dell’utente con misure tecniche complicate e molto onerose. L’originaria norma wifi del decreto del Fare conteneva parecchi problemi: per il Garante della privacy, in una nota molto critica contro il decreto, “ reintroduce obblighi di monitoraggio e registrazione dei dati “, gli stessi stabiliti dal decreto Pisanu e poi decaduti quando ci si è reso conto dei danni che stavano provocando alla diffusione del wifi pubblico in Italia. Ecco perché ” auspica lo stralcio della norma e l’approfondimento di questi aspetti nell’ambito di un provvedimento che non abbia carattere d’urgenza”.  Adesso la palla è nelle mani dell’Aula. La polemica è forte, ma bisognerà vedere se ci saranno i tempi per intervenire nel testo sul wifi, che probabilmente finirà in un maxi emendamento prima della conversione del decreto del Fare in legge.

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