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WikiLeaks e l’ambasciatore Usa raccontano Berlusconi, l’anti-liberale

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Nuovi documenti dagli archivi di WikiLeaks , ancora una volta destinati a fare scalpore. Protagonista il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi che, nella descrizione fattane dall’ambasciatore americano a Roma, David Thorne , appare come un despota dei media sceso in politica per interessi meramente personali che conitnua a difendere, in maniera anti-liberale. “Così Berlusconi vuole censurare internet” e “favorire le proprie imprese” , “zittire la concorrenza politica”. Questi alcuni stralci dai rapporti del diplomatico Usa, che se la prende direttamente con il decreto approntato da Paolo Romani, ministro allo Sviluppo: “La legge darà possibilità di bloccare o censurare qualsiasi contenuto – sintetizza Thorne – favorirà le imprese di Silvio Berlusconi di fronte ai suoi competitor” . Nel rapporto, Thorne ricorda che da anni gli Stati Uniti hanno fatto pressioni sul governo italiano perché approvi leggi che evitino conseguenze legali per chi opera sul web . Secco anche il giudizio sulla volontà del governo, con una nuova regolamentazione per internet, di rendere i provider e i canali come YouTube responsabili del contenuto che pubblicano: “Impossibile sia dal punto di vista economico che da quello pratico” dice l’ambasciatore.

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