Anche Marissa Mayer , a volte, sbaglia. O semplicemente non ottiene i risultati sperati. Il ceo di Yahoo! , che da quando è a capo della compagnia internet ne ha rivoluzionato struttura e indirizzo, deve fare i conti con il primo bilancio negativo della sua gestione . L’ultimo trimestre del 2013 non è stato facile per il motore di ricerca californiano, che ha registrato sì profitti per 348,2 milioni di dollari (in salita rispetto ai 272,3 milioni dell’inverno 2012), ma ha visto recedere i ricavi, scesi del 5,9% su base annua, a quota 1,27 miliardi di dollari . Al netto dei costi d’acquisizione, il fatturato dice 1,2 miliardi. A preoccupare è soprattutto la flessione degli introiti pubblicitari, che costituiscono circa il 41% del giro d’affari complessivo di Yahoo! . A causa del perdurare della stagnazione economica, le inserzioni hanno fruttato 491 milioni di dollari tra ottobre e dicembre, il 5,6% in meno dello stesso periodo dell’anno precedente. Il dato è stato ancor peggiore rispetto a quanto si attendevano gli analisti, che avevano previsto un decremento del 5%. Le incertezze di bilancio intaccano anche le prospettive della società di Sunnyvale , che per il trimestre in corso si aspetta utili tra i 130 e i 170 milioni di dollari (al netto di voci straordinarie), ben al di sotto delle attese del mercato. Per tornare a cresce, in particolare a Wall Street, Yahoo! deve sperare nella forza propulsiva di Alibaba, gigante cinese dell’e-commerce di cui possiede il 24% e che – con un incremento dei ricavi del 51% – nell’ultimo periodo ha fatto raddoppiare il valore delle azioni del motore di ricerca.
Yahoo! balbetta, nonostante la riorganizzazione

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