Rischia di slittare in Italia lo spegnimento della tv analogica fissato per il 2012 a livello europeo. I problemi? La copertura della popolazione, l’offerta dei canali e i decoderLo switch off della tv analogica nel 2012, come stabilito a livello europeo, per l’Italia potrebbe essere un traguardo non raggiungibile. E’ quanto sostengono il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni e il responsabile New Media Rai Roberto Sergio che, nel giorno del secondo compleanno di RaiUtile, mettono sul piatto i problemi legati all’avvio della tv digitale terrestre. Il primo scoglio riguarda le frequenze: a oggi non c’è una copertura digitale omogenea della popolazione. Se noi spegnessimo la tv analogica nel 2007 come vorrebbe Maurizio Costanzo – spiega Gentiloni – avremo metà della popolazione italiana che non potrebbe più vedere la tv. Quando due reti, una Rai e una Mediaset, passeranno sul digitale terrestre, ci sarà la copertura di due terzi delle famiglie. Il secondo problema è sui contenuti: Pensiamo a 20 canali di editori disponibili, aiutati da spot promozionali da trasmettere sulle tv in chiaro, e i grandi palinsesti di Rai e Mediaset che si trasferiscono sul digitale terrestre spiega il ministro. La Rai da parte sua entro sei mesi presenterà la sua strategia e serviranno 25-30 milioni di euro a canale gli fa eco Sergio che sottolinea come lo stanziamento di 120 milioni in tre anni da parte del governo sia importante ma non basta. Ultimo grattacapo: i decoder. Al momento i 4 milioni di decoder in circolazione sono già vecchi e bisogna ammodernarli. Come? Gentiloni afferma che solo dopo aver sistemato frequenze e contenuti si potrà pensare anche a un sostegno pubblico per i decoder
2012 FUGA DAL DIGITALE

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